Azionario globale sempre al rialzo, ma pesa l’incognita del voto nel Regno Unito

di Scott Meech, Co-Head European Equities di Union Bancaire Privée

La maggior parte della differenza in termini di ritorni tra l’Europa e gli Usa è dovuta ai movimenti delle valute, anche se gli indicatori di sorpresa economica (che misurano il rapporto tra stime sui dati macro e effettivi risultati) e le azioni intraprese dalla Banca centrale europea in termini di politica monetaria sono stati di supporto per la sovraperformance dell’Eurozona.

Attualmente le valutazioni sembrano ragionevoli, con l’indice MSCI World che scambia a 14,4 volte gli utili del 2016. Il settore dell’energia è stato oggetto di considerevoli revisioni al ribasso degli utili (la crescita degli EPS di questo settore è crollata del 50% a/a), mentre l’indicatore di sorpresa economica statunitense potrebbe esser sceso su un livello minimo a marzo. Lo scorso mese, gli indicatori globali sono stati contrastanti, mentre non si è ancora realizzata la debolezza stagionale che ci aspettavamo in alcune aree.

L’azionario europeo continua a mostrare una buona performance: gli effetti positivi del QE della BCE sembrano più che controbilanciare l’incertezza politica, che resta ancora all’ordine del giorno. Si vedono i primi segnali che indicano che l’euro debole e i prezzi bassi del petrolio stiano iniziando a supportare gli utili, con revisioni positive nell’Eurozona per la prima volta in 4 anni. Le società europee stanno traendo beneficio da costi di finanziamento molto bassi e sembra che le attività di M&A stiano aumentando. Ad esempio, l’offerta di Royal Dutch Shell per BG Group è una decisione molto coraggiosa, per una società tradizionalmente conservatrice.

Come ha sottolineato la Bce, ci sono alcuni segnali positivi sulla crescita del credito, inoltre gli indicatori della fiducia dei consumatori sono attualmente molto positivi. Stiamo cercando nei nostri portafogli di esporci sempre più alla ripresa del ciclo economico, in particolare titoli del comparto bancario, dei media e del consumo. Di conseguenza la nostra esposizione sulle aziende di media capitalizzazione è aumentata.

Al momento abbiamo alcune preoccupazioni sull’azionario del Regno Unito, poiché sembra che il mercato stia trascurando i rischi connessi alle elezioni che si terranno il 7 maggio. Non è chiaro chi formerà il prossimo Governo: sebbene i Conservatori siano maggiormente dalla parte delle imprese rispetto ai Laburisti, il partito di David Cameron ha promesso di indire un referendum nel 2017 sulla permanenza del Regno Unito nell’Unione Europea. Annunciare un referendum per una data così lontana nel tempo potrebbe però avere un grande impatto sugli investimenti delle imprese e sul commercio, come accadde nel periodo che ha preceduto il referendum scozzese lo scorso anno. Riteniamo che il mercato britannico potrebbe essere molto vulnerabile dopo le elezioni, specialmente considerando i forti guadagni riportati negli ultimi mesi.

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