“Azioni in fase di assestamento e obbligazionario all’insegna della positività”

Tra il timore latente di inasprimento della guerra commerciale, aspettative di sviluppo economico ridimensionate ed un contesto macroeconomico ancora fragile, i mercati finanziari proseguono nel loro percorso di crescita. L’inizio del nuovo semestre si apre all’insegna della positività sulle tematiche obbligazionarie e sostanzialmente sugli indici azionari che chiudono tuttavia il mese di luglio non confermando i precedenti progressi.

“Un approccio classico alla lettura dell’attuale contesto evidenzierebbe una dicotomia insostenibile fra la mancata crescita economica e la contestuale positività dei mercati finanziari ma è proprio questo aspetto contraddittorio opposto alla ferma volontà delle Autorità Centrali di neutralizzare qualsiasi focolaio di potenziale recessione che sta generando un paradigma economico-finanziario unico nel suo genere. Pur mancando evidentemente i dati a sostegno di un solido percorso di sviluppo, i mercati finanziari si concentrano sulle aspettative che a loro volta, seppur con il timore di pesanti nubi nere all’orizzonte, nel frangente immediato si fondano su una disponibilità monetaria senza precedenti alimentata unilateralmente e pressoché in sincrono dalle diverse Banche centrali”. Ad affermarlo è Alessandro Allegri, amministratore delegato di Ambrosetti AM SIM, che di seguito speiga nel detaglio la propria view.

È una partita dunque ad alto rischio, nella quale le autorità monetarie stanno giocando tutte le carte a disposizione su più fronti e dove a preoccupare di più, paradossalmente, è la visione di medio lungo periodo piuttosto che l’attesa di breve; il fatto di sfruttare oggi tutte le mosse potrebbe infatti pregiudicare la capacità di intervento futuro se i tempi saranno troppo lunghi ed il ciclo economico non dovesse reagire in maniera adeguata alle imponenti forze messe in campo.

Rimanendo ai giorni nostri il contesto azionario resta caratterizzato dalle forti crescite di inizio anno (+17% YearToDate) capaci di disinnescare l’escalation di incertezza di fine 2018 e consegnare un primo semestre con rialzi da record. Luglio apre una fase estiva che si propone tuttavia più incerta. All’iniziale positività delle principali borse non sono infatti seguite conferme in chiusura di mese introducendo qualche lecito dubbio sulla sostenibilità immediata del movimento rialzista. I mercati sviluppati chiudono globalmente in territorio positivo (+1.11% Msci World) con America e Giappone positivi, area Euro invariata mentre i progressi maggiori arrivano dall’Inghilterra, sulla scia di una “Brexit solution” e da alcuni settori specifici. Sono infatti nuovamente i Technology a raccogliere i maggiori flussi in acquisto (+2.5% nel mese) arrivando a cumulare un rialzo vicino al 30% da inizio anno. Bene anche i Telecomunication mentre Energy e Basic Material subiscono vendite significative (-2%).

Più stabile e meno diversificato il quadro sulle obbligazioni con risultati positivi in generale

Solo il reddito fisso statunitense si attesta attorno allo zero. Salgono Corporate ed Emergenti mentre tra i governativi risulta molto marcata la crescita dei bond Italiani con un rientro dello spread significativo ormai prossimo a soglie di probabile stabilizzazione. Chiaramente direzionato anche il mercato valutario: Sterlina ed Euro si confermano le valute più deboli del sistema in questa fase con deprezzamenti verso Dollaro e Yen attorno al -4% da inizio anno.

Come detto il quadro macroeconomico globale resta stabile seppur su livelli alquanto mediocri, soprattutto in Europa, Giappone e Cina con quest’ultima alle prese con un rallentamento strutturale difficilmente arrestabile ma fisiologico ed in controllo. Rimane incombente sui mercati lo spettro della guerra commerciale, tema insoluto anche se la dialettica, se così si può chiamare, prosegue e l’ipotesi di un accordo sembra restare nell’interesse comune. La vera novità, che novità non è, rimane il supporto delle banche centrali in soccorso del ciclo economico. Il motore della liquidità disponibile da parte delle banche centrali resta un carburante significativo per i mercati e per il mantenimento di scenari costruttivi per fine anno ma riteniamo non sia sufficiente nei mesi entranti a garantire un rialzo incondizionato. Le borse pare proprio abbiano bisogno di una fase di assestamento prima di ritrovare un appeal adeguato ai progressi dei primi mesi. La fase estiva sui mercati introduce, come detto, qualche incertezza in più e, soprattutto vista l’entità dei rialzi finora registrati, i margini per correzioni, seppur temporanee, risultano potenzialmente ampi ma altrettanto interessanti in ottica speculativa per riposizionamenti di carattere anche strategico.

Sui portafogli adottiamo un posizionamento più prudenziale sia in termini di esposizione azionaria che soprattutto a livello di qualità degli asset selezionati.

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