Azioni, valutazioni interessanti anche fuori dagli Usa secondo Capital Group

A cura di J. Jonsson e L. Thompson,gestori di portafogli azionari di Capital Group

È difficile ignorare un semplice fatto: i titoli USA hanno sovraperformato l’azionario degli altri Paesi sviluppati di un ampio margine negli ultimi 102 mesi, su base triennale. Questo periodo di sottoperformance relativa offre agli investitori value buone opportunità di investimento in un contesto in cui l’azionario USA e diverse asset class risultano costose secondo tutti i criteri.

L’azionario globale (USA esclusi) rimane interessante per una serie di fattori, tra cui il cosiddetto “valuation gap” tra le società statunitensi e le loro equivalenti europee e giapponesi. Il rapporto prezzo/utili dei mercati sviluppati – ex USA – è pari a 14,3, mentre per l’azionario statunitense il dato è pari a 16,6 (dati al 31 maggio 2018). Si tratta di una differenza significativa, secondo la quale questi mercati potrebbero avere maggiori margini di crescita rispetto agli USA, considerate le valutazioni elevate.

Il tema delle valutazioni è particolarmente rilevante per il settore bancario europeo. Molte banche dell’Eurozona hanno sofferto negli ultimi anni a causa di regolamentazioni rigide, crescita economica modesta e tassi interesse bassissimi che hanno limitato la profittabilità del credito (del lending business.) Tuttavia, considerata la fase di recupero dell’economia europea dopo gli anni di recessione e di crisi del debito del 2011-2012, molte banche commerciali e di investimento dovrebbero vedere i frutti dei miglioramenti dell’attività di business.

Inoltre, tassi di interesse più alti potrebbero essere dietro l’angolo. Il 14 giugno la BCE ha annunciato che inizierà a ridurre il programma di acquisto di bond che ha di fatto azzerato i tassi di interesse dell’Eurozona in un tentativo di rilanciare l’economia. È probabile che seguiranno dei rialzi dei tassi nella seconda metà del 2019, un po’ più in là di quanto previsto in precedenza ma comunque in tempi relativamente brevi.

Potrebbe esserci quindi da aspettare per un cambiamento nei tassi, tuttavia il ritorno della volatilità nei mercati finanziari globali sarà positiva per le banche di investimento, che beneficeranno della crescita dell’attività di trading.

Altri settori in cui l’Europa sembra avere un certo margine nel confronto con gli USA sono quello dei beni di lusso, chimico e industriale. Il gap tra le valutazioni dei due principali produttori di aeromobili, ad esempio, è pari a 22,4 per quanto riguarda Boeing mentre a 19,4 sempre al 31 maggio 2018.

Il paragone tra Boeing e Airbus è particolarmente interessante dato che si tratta di un duopolio globale e le due società si trovano in fasi del ciclo leggermente differenti. Boeing è in una fase di generazione di liquidità, in cui produce dividendi molto più consistenti ed effettua operazioni di buyback. Airbus non è troppo indietro su questo fronte, e potrebbe avere un potenziale di upside maggiore date le valutazioni più contenute.

Ampliando il campo e includendo i mercati emergenti, le differenze nelle valutazioni appaiono ancora più significative. Ad esempio, la differenza tra i due più grandi produttori di smartphone al mondo, Apple e Samsung, è enorme: per il primo il multiplo prezzo utili è pari a 14,8, mentre per il secondo è 6,9. Ovviamente esistono differenze sostanziali nelle due linee di business, ma il gap è tale da non poter essere ignorato.

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