Banche centrali pronte a verire in soccorso dei mercati?

Gli investitori stanno monitorando eventuali segnali di nuove politiche accomodanti, che potrebbero essere attuate per assorbire il colpo delle chiusure aziendali a causa del Coronavirus.

La Fed, come le atre banche centrali, sta valutando attentamente la diffusione dell’epidemia ma ritiene che sia ancora troppo presto per annunciare un cambiamento della politica monetaria in atto. Su queste incertezze, le azioni asiatiche sono crollate e Wall Street registra un forte flusso di vendite a pari passo con gli indici europei.

In questo contesto dettato dai timori e dall’incertezza, i negoziati tra UK e UE per trovare un accordo commerciale entro la fine di quest’anno continuano poi a presentare risvolti negativi. Il Primo Ministro Boris John-on e il negoziatore inglese David Forst ribadiscono di essere pronti a rinunciare ad un accordo se il Regno Unito non ottiene il pieno controllo delle proprie leggi, sorprendendo i funzionari di Bruxelles che credeva-no fosse soltanto una mossa aggressiva per minacciare l’Unione Europea ad accettare le richieste inglesi in una prima fase delle trattazioni.

Al contrario, il governo portavoce della Brexit crede fermamente che il bene primario per la Gran Bretagna sia quello di riprendere il controllo della propria legislazione anche a costo di rinunciare a un accordo commerciale, sacrificando così per almeno un primo periodo l’economia del Regno Unito.

A cura di Wings Partners Sim

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