Banche, la Bce introduce ulteriore flessibilità alla liquidità

Ieri la Bce ha annunciato una nuova serie di iniziative che garantiscono ulteriore flessibilità di funding alle banche. E’ infatti previsto che, fino a settembre 2021, la Banca Centrale Europea accetterà in rifinanziamento anche asset il cui rating è sceso sotto gli standard attuali che permettono la stanziabilità in operazioni di repos: in sostanza è previsto che vengano accettati come collateral bond con rating fino a BB di un emittente con rating fino a BB (2 gradini sotto al livello minimo Investment Grade), se fino al 7 aprile avevano un rating pari o superiore a BBB. La Bce accetterà anche future emissioni dello stesso emittente fino a settembre 2021.

Secondo gli analisti di Equita Sim, la mossa riduce un rischio, benché remoto al momento, di tensione sulla liquidità delle banche legata ad un possibile downgrade di 2 notch da parte di tutte le agenzie di rating, che non avrebbe reso immediatamente stanziabili i collaterali delle banche (che in ogni caso la Bce con una mossa ad hoc avrebbe comunque potuto continuare ad accettare come garanzia in operazioni di repos).

In base ai calcoli degli stessi analisti, le banche italiane quotate hanno un’esposizione verso la Bce, in gran parte rappresentata da Tltro, per circa 158 miliardi di euro; le banche hanno anche 320 miliardi di ulteriori asset eligible per rifinanziamento (al netto di haircut), di cui la maggior parte (circa 140 miliardi) rappresentati da titoli di Stato domestici, che in caso di downgrade a junk da parte di tutte le agenzie di rating (a un notch dal rating high yield solo per Moody’s, ad oggi), secondo le regole precedenti e senza deroghe ad hoc non avrebbero potuto essere stanziati come collaterale.

La Bce potrà inoltre adottare ulteriori misure per continuare ad assicurare la trasmissione della politica monetaria, seguendo la decisione presa dalla Fed ed estendere il programma di acquisto agli emittenti high yield (fino a rating BB-), in modo da attutire l’effetto di potenziali downgrade delle agenzie di rating. Questa decisione potrebbe far scattare un restringimento dello spread dell’intero settore dei bond BB europei: tra gli emittenti italiani segnaliamo in particolare Fca, Leonardo e Telecom.

Le iniziative annunciate ieri sul funding si sommano a quelle già introdotte nelle settimane scorse (come i nuovi termini Tltro3) e alla flessibilità introdotta sul capitale che, secondo gli analisti di Equita Sim, consente di liberare – almeno temporaneamente – fino a 60 miliardi di risorse che possono far fronte a una generazione di Npe pari a 150 miliardi (1,5 volte lo stock attuale), corrispondenti ad un default rate cumulato di 11,6%.

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!