Banca d’Italia, accogliendo l’invito della Bce, ha esteso alle banche meno significative sottoposte alla sua supervisione diretta la Raccomandazione indirizzata dalla Bce alle banche significative. In particolare Banca d’Italia raccomanda a tutte le banche e gruppi bancari che, almeno fino al 1° ottobre 2020, non paghino dividendi, ivi inclusa la distribuzione di riserve, e non assumano alcun impegno irrevocabile per il pagamento di dividendi per gli esercizi finanziari 2019 e 2020; inoltre si astengano dai riacquisti di azioni miranti a remunerare gli azionisti.
Le banche che non ritengano di conformarsi alla raccomandazione sono tenute a spiegare le loro motivazioni. Bankitalia chiede un approccio prudente anche nelle politiche di remunerazione variabile.
La raccomandazione di Banca d’Italia sui dividendi è molto forte, sottolineano gli analisti di Equita, quindi gli asset gatherer con licenza bancaria hanno deciso di posticipare il pagamento almeno fino al 1° ottobre o potrebbero farlo, nonostante la forte solidità finanziaria, limitata esposizione al rischio di credito, e un modello di business diverso dalle banche tradizionali.
I dividendi annunciati a oggi dalle banche italiane
– Finecobank: DPS 0,32 euro per azione (yield 3,9%) o 195 milioni (530 punti base CET1), CET1 18,1% a fine 2019.
– Banca Generali: 1,85 euro per azione (yield 9,9%) o 214 milioni (550 punti base CET1), CET1 14,6% a fine 2019.
– Banca Mediolanum: 0,55 euro per azione (yield 11,1%) o 405 milioni (420 punti base CET1), CET1 19,5% a fine 2019.
Per Finecobank, nello specifico, gli analisti di Equita ritengono che il pagamento della cedola degli AT1 (300 milioni emesso a luglio 2019 con cedola 5,875%, 200 milioni a gennaio 2018 con cedola 4,82%) sia confermata.
Nonostante l’eventuale decisione di posticipare i dividendi non fosse attesa, secondo gli analisti il vero driver per i titoli è l’effetto mercato sulle masse. “Confermiamo ‘hold’ sui titoli alla luce di una view cauta sui mercati”, fa sapere Equita.