Banco Bpm, piace l’ipotesi di matrimonio con Ubi Banca

Banco Bpm al centro dei riflettori a Piazza Affari, dove il titolo apre la seduta in rialzo di oltre il 3,5% a 1,94 euro per azione con buoni volumi di scambio, superiori ai 15 milioni di pezzi dopo poco più di un’ora di lavoro. A tenere botta è l’ipotesi di un’integrazione con Ubi Banca, a sua volta in rialzo del 2,8% abbondante appena sotto i 2,65 euro per azione. Il matrimonio tra le due banche (che nell’ultimo anno mostrano una performance azionaria deludente, con Banco Bpm in rosso di quasi il 12%, Ubi Banca in perdita di oltre il 25%) pur non essendo allo studio avrebbe “sicuramente” senso, come ha confermato l’amministratore delegato di Banco Bpm, Giuseppe Castagna.

“Abbiamo sempre detto che guardiamo a un tessuto imprenditoriale che è particolarmente forte nel Nord Italia” ha aggiunto Castagna, auspicando che i propri azionisti “possano fare un patto”. Guarda caso l’area coincide con quella in cui opera meggiormente l’istituto guidato da Victor Massiah, i cui soci sono inoltre legati ad un patto di sindacato che vincola il 20% del capitale. In effetti, fanno notare vari analisti, i tempi per un matrimonio “popolare” potrebbero essere ormai maturi.

Banco Bpm è nato dalla fusione tra Banca Popolare di Milano e Banco Popolare del 2017 e si è poi impegnata in un deciso de-risking e in una razionalizzazione organizzativa. Mentre Ubi Banca, rinnovando il patto che ora riunisce gli azionisti non più su base geografica, sta provando a trovare un nuovo assetto per gli anni a venire con alcuni dei suoi azionisti come Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo che non fanno mistero di gradire l’ipotesi che l’istituto abbia un ruolo aggregante nel panorama bancario italiano.

Il giudizio degli analisti su Banco Bpm

In ogni caso perché qualcosa si muova occorrerà attendere i nuovi piani industriali che entrambe le banche stanno mettendo a punto e che presenteranno tra fine 2019 e inizio 2020. Piani che potrebbero offrire maggiore visibilità sul tema delle future aggregazioni. Per intanto su Banco Bpm le opinioni degli analisti fondamentali sono largamente positive con 4 “buy”, 3 “outperform” e 6 “hold” ma senza alcun report negativo. A fronte di un fatturato stimato dal consenso sopra i 4,15 miliardi a fine anno, ci si attende in media un utile ante imposte di almeno 825 milioni, pari ad un utile per azione di 7 centesimi.

Se così fosse il titolo tratterebbe attorno alle 3,6 volte gli utili correnti, mentre il dividend yield (il consenso parla di un dividendo di 11 centesimi) potrebbe valere circa il 3%. Il prezzo obiettivo, in media indicato pari a 2,25 euro, è ancora un 16% circa al di sopa dei valori correnti, ma se continuassero le voci di prossime operazioni straordinarie potrebbe essere raggiunto e forse superato. Gli analisti tecnici per ora si mantengono prudenti indicando come il trend a breve e medio termine resti neutrale e solo moderatamente positivo a lungo termine.

Nel brevissimo termine le resistenze sono indicate a 1,90 e poi a 1,95 euro per azione, mentre i supporti sono indicati tra 1,80 e 1,78 euro. In assenza di direzionalità, come confermano anche gli indicatori stocastico e di forza relativa (Rsi), entrambi nella zona superiore di oscillazione ma distanti dall’ipercomprato, viene segnalato solo un leggero incremento dei volumi di scambio in queste ultimissime sedute, in coincidenza con un recupero dei prezzi. Potrebbe essere un segnale di prossima uscita rialzista di Banco Bpm dalla fase laterale, ma appaiono al momento necessarie ulteriori conferme.

L’andamento di Banco Bpm a Piazza Affari negli ultimi 12 mesi
La performance in Borsa di Ubi Banca negli ultimi 12 mesi

A cura di Luca Spoldi, Cefa, 6 In Rete Consulting Ceo (www.6inrete.it)

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