Barometro di Lyxor: una pausa nella rotazione dà impulso agli hedge fund

Il Lyxor Hedge Fund Index ha guadagnato l’1,2% a maggio. Dieci indici Lyxor su 12 hanno chiuso il mese in territorio positivo, guidati dal Lyxor Fixed Income Arbitrage Index, dal Lyxor LS Equity Long Bias Index e dal Lyxor Global Macro Index (tutti in rialzo dell’1,9%).
La maggior parte delle strategie ha generato rendimenti positivi il mese scorso, ad eccezione delle CTA, penalizzate dalla macro rotazione iniziata ad aprile. Per la maggior parte del primo trimestre, i mercati hanno scontato la possibilità che il vigore dell’economia USA potesse sostenere la reflazione in altri Paesi. Il riemergere di timori per la crescita globale ha innescato molteplici inversioni ad aprile. Il rallentamento ciclico negli Stati Uniti e in Cina ha eroso il supporto alla fragile ripresa dell’Eurozona attraverso il rialzo dell’euro e del petrolio e i rendimenti più elevati. Ciò è stato amplificato dalle prese di utili e dalle distorsioni create dal QE soprattutto nei mercati obbligazionari, che hanno subito un’incredibile flessione.
I fondi L/S Equity hanno registrato un rally dopo le difficoltà della prima settimana di maggio. A livello azionario, la macro rotazione si è tradotta in un riposizionamento al ribasso dei titoli maggiormente favoriti durante il precedente momentum e a favore di quelli che offrono prospettive di crescita a un prezzo ragionevole. Durante la prima settimana di maggio, i fondi L/S Equity hanno registrato in media un ribasso dell’1,2%. Com’era prevedibile, i gestori più penalizzati sono stati quelli con il maggiore orientamento long, unitamente ad alcuni che hanno risentito della rotazione negli stili growth e small cap.
Dopo questa partenza in salita, i fondi hanno riguadagnato il terreno perduto. I fondi asiatici e giapponesi hanno sovraperformato. I loro mercati hanno beneficiato della reflazione e di una dinamica favorevole dei flussi. Benché l’andamento del mercato USA sia rimasto confinato entro il trading range osservato da inizio anno, i gestori hanno continuato a estrarre alfa. La dispersione nell’equity USA si è ulteriormente ridotta, ad eccezione dei settori interessati da attività di  M&A. Tuttavia, si è osservato un pricing più aderente ai fondamentali. In particolare, i corsi azionari sono apparsi maggiormente correlati alla qualità dei singoli dati sull’utile per azione. Di contro, i mercati europei sono rimasti perlopiù dominati da fattori macro e tematici, il che ha fornito ai fondi quantitativi opportunità di trading redditizie nel corso del mese.
La vivace attività nel settore M&A è stata protagonista nell’universo Event Driven, dove ha dato impulso ai fondi Merger Arbitrage e fornito in qualche misura opportunità di uscita da specifiche situazioni societarie. Le operazioni di M&A a livello globale hanno superato quota 1.800 miliardi di dollari da inizio anno. Negli Stati Uniti, esse hanno coinvolto un’ampia gamma di settori, tra cui pharma, media, energy e tecnology. Non si può negare che l’universo di operazioni redditizie e negoziabili sia rimasto limitato; tuttavia, nell’ambito di tale universo, i deal spread hanno offerto un maggiore potenziale, grazie a operazioni più complesse e offerte concorrenti. In particolare, l’interruzione della fusione TWC-Comcast, seguita dalla controfferta su Charter Communication, è stata oggetto di un efficace arbitraggio da parte dei fondi Lyxor Merger Arbitrage, rappresentando in media il 3% della loro esposizione. Le esposizioni alle operazioni Direct TV e Lorillard sono state invece nettamente più elevate, pari in media rispettivamente al 9% e al 7%.
A parità di altre condizioni, le strategie Special Situation sono state interessate perlopiù da movimenti idiosincratici, nessuno di notevole entità. I fondi Event Driven hanno superato con successo la rotazione di aprile e maggio. La loro naturale esposizione ai più solidi mercati statunitensi, le coperture tramite indici e le posizioni sulle miniere aurifere hanno compensato in parte l’impatto negativo delle dinamiche di mercato.
Il Lyxor L/S Credit Arbitrage Index ha segnato un rialzo dell’1% a maggio. I mercati del credito sono rimasti relativamente isolati dalla rotazione macro. Gli spread hanno evidenziato un’ottima tenuta. La costante stabilizzazione dei prezzi del petrolio e l’impennata della curva hanno favorito le obbligazioni dei settori energy e finance, due temi fondamentali su cui puntano negli Stati Uniti i fondi L/S Credit e che hanno contribuito a creare un contesto di alfa limitato. Infatti, la dispersione tra i titoli obbligazionari ha continuato a registrare un ritorno verso la media, pur restando governata da fattori macro. Di contro, i mercati europei hanno beneficiato di un miglioramento dei fondamentali e del ritardo del ciclo economico, ma gli scambi sono stati resi più complessi dalle distorsioni generate dal QE e dal protrarsi dei negoziati greci.
I fondi CTA hanno sottoperformato, con un ribasso concentrato prevalentemente nella prima settimana. Ciò ha riportato al +1% la performance da inizio anno dei modelli a lungo termine. La rotazione macro ha inciso sulla maggior parte delle loro esposizioni fondamentali, cioè le posizioni long sul dollaro e le esposizioni a obbligazioni USA e UE, nonché le posizioni short sulle materie prime. La dispersione delle performance dei fondi è stata determinata dalla calibrazione degli stop loss, dalla diversificazione delle esposizioni e dalla rapidità del riposizionamento. Nel corso del mese di maggio i portafogli hanno subito profonde modifiche, con una netta diminuzione del loro grado di rischio. Nel complesso, l’esposizione netta è stata dimezzata e allocata per la maggior parte in uno stile relative value: nelle obbligazioni short sui titoli europei, leggermente long sulle emissioni statunitensi; nelle valute long su GBP e AUD, short su JPY ed EUR; nelle materie prime long su metalli e soft commodity, short su metalli preziosi, neutrale sull’energia. Il loro rischio direzionale è concentrato per la maggior parte sulle azioni.
I fondi Lyxor Global Macro hanno guadagnato l’1,9%: una performance degna di nota, se si considera l’enorme entità della macro rotazione. Tali fondi hanno presentato un posizionamento adeguato, con le necessarie coperture. Nel complesso, hanno evidenziato un’esposizione long alle obbligazioni USA e short a quelle dell’UE. Sono stati neutrali sull’energia ma long sui metalli preziosi. Le loro principali perdite si sono concentrate sui tassi europei e statunitensi.
“I mercati sono entrati in una fase di pragmatismo, nella quale il vigore dell’economia USA e la sostenibilità degli iniziali effetti della reflazione vengono sottoposti a un esame minuzioso. Ciò depone a favore di stili relative value fino al termine di tale fase”, afferma Jean-Baptiste Berthon, Senior Cross Asset Strategist di Lyxor AM.

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