Bce e politica monetaria: Qe Infinity

Alla sua penultima conferenza stampa il Presidente della Bce, Mario Draghi, ha consegnato il pacchetto di misure per allentare ulteriormente la politica monetaria della Bce. Che la politica fiscale stia diventando la nuova politica monetaria, quando si tratta di combattere la recessione. E’ quanto emerge dal Secular Forum di Pimco a cura di Andrew Bosomworth, Head of Portfolio Management in Germania.

Secondo l’esperto di Pimco la decisione della Bce di applicare un sistema a due livelli al tasso di interesse, applicabile alle riserve in eccesso a partire dal 30 ottobre, avvantaggerà le banche dei paesi con elevati livelli di riserve in eccesso. Attualmente, le riserve obbligatorie medie sono pari a 131 miliardi di euro e le riserve in eccesso a 1,8 trilioni di euro; ciò ha tre implicazioni:
1- In primo luogo, l’importo residuo delle riserve che ancora attraggono lo-0,5% è più che sufficiente a garantire che il tasso di interesse sui prestiti overnight interbancari non garantiti sia prossimo al tasso di deposito.
2- In secondo luogo, le riserve esentate dal tasso punitivo di deposito ammontano a un trasferimento quasi fiscale che andrà a beneficio delle banche di paesi con elevate riserve in eccesso, come la Germania e la Francia, che beneficiano direttamente della sovvenzione.
3-In terzo luogo, potrebbe verificarsi una pressione al rialzo sugli strumenti del mercato monetario a rendimento negativo nei mercati regionali, come l’Italia.

Bosomworth si chiede se funzionerà e ritiene che il pacchetto eliminerà in primo luogo e soprattutto la volatilità.

Gli effetti sull’inflazione

Per quanto riguarda l’inflazione, tuttavia, gli esperti di Pimco si dichiarano meno ottimisti, in quanto l’Eurozona sta vivendo una mancanza di domanda aggregata rispetto all’offerta. Le decisioni di politica monetaria odierne contribuiranno a stimolare la domanda, ma la politica fiscale potrebbe avere un effetto più diretto e più ampio.

L’esperto sottolinea che i tassi di interesse nominali negativi siano nel complesso dannosi, a causa del cosiddetto effetto di illusione monetaria e dei rischi che comportano per la stabilità finanziaria.

Bosomworth conclude affermando che le aspettative di inflazione a lungo termine derivanti dai mercati finanziari rimangono ben al di sotto dell’obiettivo della Bce in materia di inflazione, anche dopo i cambiamenti politici odierni e che questo testimonia i rischi di “japanification” dell’Europa.

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