Bce, l’obiettivo è convincere di essere in grado di adottare le misure necessarie

A cura di Franck Dixmier, Global Head of Fixed Income di Allianz GI

L’obiettivo principale della BCE nell’appuntamento del 21 luglio sarà quello di convincere i mercati finanziari di essere in grado adottare le misure necessarie, se fossero richieste. Quest’ultimo è stato un mese particolarmente tumultuoso. Tuttavia, la Brexit sarà un processo pluriennale ed è oggi difficile definire le conseguenze macroeconomiche di tale scelta al di là di un impatto generale sulla crescita dell’Euro zona. Se da un lato il target dell’Eurozona di un livello di inflazione nel medio termine del 2% sarà più difficile da raggiungere in questo contesto, è tuttavia troppo presto per eventuali modificazioni di questo target di riferimento della politica monetaria per sprecare energie nel cercare di rettificare questo dato.

Infatti, durante l’ultima settimana in Europa abbiamo registrato una diminuzione della volatilità, una discreta performance dell’azionario, l’aumento l’ulteriore discesa dei rendimenti a lungo termine e una crescente propensione al rischio. Il fatto che il livello di stress sui mercati sia diminuito e che gli investitori mostrino una minore avversione al rischio rispetto a prima è una buona notizia per la BCE. Un contesto gestibile significa che le aspettative del mercato non sono eccessivamente elevate.

Nonostante questo, Mario Draghi dovrà comunque rassicurare gli investitori circa la capacità della BCE di fare di più se gli eventi futuri lo richiederanno. La Banca Centrale ha affrontato ripetute domande circa il suo essere “a corto di munizioni”, nonostante il fatto che – per esempio – le banche svizzere abbiano tassi di deposito più bassi o che la Fed abbia implementato un più ampio quantitative easing. Mentre non è previsto alcun annuncio immediato, non saremmo tuttavia sorpresi da una maggiore azione in una fase successiva. A questo proposito, il prossimo più probabile passo da parte della BCE è rappresentato da una estensione della scadenza del Quantitative Easing (QE) o alcuni cambiamenti nelle regole interne applicate dalla BCE per l’attuazione del programma di acquisto.

Domande potrebbero essere poste circa la solvibilità delle banche italiane, che rappresentano una minaccia per l’efficiente trasmissione della politica monetaria. Tuttavia, è improbabile che Draghi approfondirà tale punto prima che sia annunciato l’esito degli stress test.

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