Bce, presto più QE. Ma non a marzo secondo Mirabaud AM

di David Basola, Responsabile per l’Italia, Mirabaud AM

Il discorso “da colomba” del presidente della Bce, Mario Draghi, così come gli ultimi dati sull’attività economica, leggermente più deboli nel mese di gennaio, puntano nella direzione di un ulteriore incremento del programma di allentamento quantitativo dell’Eurotower nel corso dell’anno. Pur ritenendo che un nuovo intervento di espansione monetaria possa essere dietro l’angolo, marzo potrebbe essere ancora troppo presto per un annuncio in tal senso, poiché l’inflazione potrebbe non essersi ancora abbassata abbastanza da obbligare l’Istituto di Francoforte ad agire.

Tuttavia segnaliamo che, la scorsa settimana, il Presidente Draghi non solo ha riconosciuto le peggiorate prospettive sull’inflazione, ma ha anche reso nota l’unanimità dell’intero Consiglio di Governo nel ritenere di dover rianalizzare la propria posizione e, potenzialmente, riconsiderarla durante l’incontro di marzo. Come sottolineato dagli ultimi dati dell’indice PMI, notiamo che per lo più in Germania e Francia si può riscontrare un ottimismo più debole sul comparto manifatturiero, con entrambi i Paesi che stanno registrando un forte calo dell’indice degli ordini di nuove esportazioni.

Guardando al settore dei servizi, i numeri più deboli sono concentrati nei paesi periferici, con un declino medio di 1,5 punti riportato in Italia, Spagna e Irlanda. Bisogna sottolineare che il sottoindice sull’inflazione – l’input price index – ora si trova al suo livello più basso dall’inizio dell’anno scorso.

Nel complesso, le ultime indagini, benché leggermente deludenti, indicano ancora una crescita del Pil europeo di circa lo 0,4% trimestre su trimestre.

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