Bce, si prospetta una riunione “dovish”

“Personalmente penso che il messaggio della Bce sarà chiaramente dovish, in virtù degli ultimi numeri di inflazione (specialmente services Hicp, che è meno influenzata da fattori temporanei ed è scesa a 0,7% su base annua in agosto, al minimo storico), e dal recente apprezzamento dell’euro. La presentazione di Philip Lane a Jackson Hole e i suoi recenti commenti (‘The euro-dollar rate is endogenous to monetary policy’) vanno esattamente in questa direzione. Ricordiamo anche che la Bce prevede che core inflation rimanga addirittura sotto l’1% nei prossimi anni (0.8% nel 2020, 0.7% nel 2021 e 0.9% nel 2022)”. E’ la previsione di Pasquale Diana, Senior Macro Economist di AcomeA Sgr, in vista del meeting del direttivo della Bce del prossimo 10 settembre.

“Sembra lecito pertanto attendersi ulteriori mosse da parte della Bce nei prossimi mesi”, continua Diana. “Sul tavolo tra le opzioni principali ci sono ampliamento del Qe (Pepp o App), ulteriori rilassamenti dei termini del Tltro-III, forward guidance, cambio del tiering multiplier o riduzioni dei tassi in territorio ancor più negativo. Non escluderei un annuncio già questa settimana, ma per il momento penso che giovedì la Bce si limiterà a una sorta di ‘verbal intervention’, riservandosi di intervenire con più decisione nei meeting futuri qualora l’euro continuasse ad apprezzarsi”.

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