Bce troppo ottimista sull’inflazione?

Di Charles St-Arnaud, senior investment strategist di Lombard Odier IM

Come ampiamente atteso, la BCE ha lasciato invariato sia il tasso di rifinanziamento che quello di deposito, rispettivamente al -0,4% e allo 0,0%. La Banca Centrale ha confermato nuovamente la propria intenzione di terminare il programma di acquisto di asset entro la fine dell’anno e di lasciare invariata la propria politica monetaria fino a dopo l’estate 2019.

Durante la conferenza stampa, il Presidente Draghi ha sottolineato che i prossimi dati saranno ampiamente in linea con le attese della BCE e ha confermato l’attuale espansione su larga scala e l’incremento graduale dell’inflazione.

Tuttavia, la BCE ha evidenziato che ci sono diversi rischi per l’outlook derivanti dal protezionismo e dalle turbolenze dei mercati emergenti, allo stesso tempo, affermando che questi rischi sono ampiamente bilanciati. Nel complesso, siamo d’accordo con la valutazione della BCE secondo cui quest’anno la crescita dovrebbe rimanere intorno al 2%, per poi rallentare leggermente l’anno prossimo.

Alla luce di ciò, però, temiamo che la BCE possa avere un atteggiamento un po’ troppo ottimista in merito all’inflazione, in particolare visto che quella core resta ostinatamente bassa all’1,0% con moderate pressioni inflazionistiche sottostanti. Tuttavia, riteniamo che, se da un lato, la BCE terminerà il proprio programma di acquisto di attività alla fine dell’anno, dall’altro, aspetterà ancora un po’ prima di procedere con il primo rialzo dei tassi.

Detto ciò, è probabile che il primo incremento dei tassi verrà approvato durante il meeting di settembre 2019, ma potrebbe anche essere spostato qualora l’inflazione core non si avvicinasse al target del 2 per cento.

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!