Belt and Road Initiative, un seminario sulle opportunità di business tra Italia e Cina

a cura della Fondazione Italia Cina
Le possibilità offerte dalla Nuova Via della Seta cinese alle imprese italiane sono state al centro del seminario “Belt and Road Initiative, Opportunità di business tra Italia e Cina”, organizzato dallo Studio legale Dentons e dalla Fondazione Italia Cina lo scorso 23 maggio a Milano.
La mattinata di lavori è stata aperta dai saluti istituzionali di Cesare Romiti, Presidente Fondazione Italia Cina, Ettore Francesco Sequi, Ambasciatore italiano a Pechino (in collegamento video) e Xuefeng Song, Console Generale Cinese a Milano.
Il keynote speech, dedicato al tema “Le sfide di BRI e il ruolo dell’Italia”, è stato tenuto da Romano Prodi, già Presidente del Consiglio e della Commissione Europea, Presidente Fondazione per la Collaborazione tra i Popoli.
Al panel dedicato al settore finanziario, moderato dall’avvocato Federico Sutti, managing partner dello Studio legale Dentons, sono intervenuti Enzo Quattrociocche, Segretario Generale EBRD (European Bank for Reconstruction and Development); Sun Min, Head Corporate & Investment Banking ICBC Italy; Massimiliano Cattozzi, Head of Industry Energy & Utilities Intesa Sanpaolo; Andrew Wu, General Manager Dagong Europe.
Al panel del settore industriale hanno partecipato Diao Faming, Presidente MEPC China Metallurgical Engineering & Project Corp; Riccardo Monti, Presidente Italferr; Edward Chan, CEO Huawei Italia e Xugang Yu, Partner Dentons Beijing.
La Belt and Road Initiative (BRI) è stata annunciata nel 2013 dal Presidente Xi Jinping e lanciata con grande enfasi durante il Forum di Pechino del 14 e 15 maggio scorsi, alla presenza di numerosi capi di Stato stranieri, tra i quali il presidente del Consiglio italiano Paolo Gentiloni. Il piano – conosciuto anche come One Belt, One Road (OBOR) – mira al rilancio dell’antica Via della Seta grazie alla creazione di corridoi economici dalla Cina all’Europa, con il coinvolgimento dei Paesi centro-asiatici via terra, e di quelli del Sud-est asiatico via mare. La Nuova Via della Seta dovrebbe riguardare Paesi che messi insieme coprono oltre il 60% del Pil mondiale, il 70% della sua popolazione, e il 75% delle riserve energetiche conosciute. Secondo le previsioni, gli investimenti infrastrutturali legati a BRI dovrebbero aggirarsi su una quota di circa 300 miliardi di dollari Usa all’anno.
Il lancio di Belt and Road Initiative avviene in un contesto in cui la Cina ha già cambiato la propria proiezione economica all’estero. Dal 2015, infatti, gli investimenti cinesi all’estero hanno superato gli investimenti stranieri in Cina. Questo dato, confermato nel 2016 con oltre 170 miliardi di dollari, significa che la Cina è ormai un investitore netto. [Fonte: Rapporto annuale “Cina 2017” CeSIF-Fondazione Italia Cina].
“OBOR rappresenta uno dei programmi infrastrutturali più ambiziosi della storia dell’umanità e un’opportunità unica per le imprese italiane, non solo per gli investimenti previsti, ma anche gli effetti che avrà sull’economia reale di tutti i paesi coinvolti, facilitando l’ingresso via terra e via mare delle merci europee sul mercato cinese” ha dichiarato l’avvocato Federico Sutti, managing partner dello Studio legale Dentons -. Dentons crede molto in questa opportunità essendo peraltro l’unico studio legale ad essere presente nei paesi coinvolti dal progetto, senza dimenticare peraltro la nostra importante presenza in Cina dove con oltre 3800 avvocati e 45 uffici siamo lo studio legale più grande del paese”.
“L’Italia deve cogliere le opportunità che la Nuova Via della Seta potrà offrire alle nostre imprese e ai nostri territori sia in termini di porta d’accesso strategico al vecchio continente sia come destinazione finale di investimenti – ha dichiarato Cesare Romiti, presidente Fondazione Italia Cina –. In questa ottica, sin dall’inizio, la Fondazione Italia Cina si è spesa in prima persona per promuovere e far conoscere il progetto. Un compito che continua a portare avanti grazie anche al suo ruolo di unico referente per l’Italia – insieme alla Camera di Commercio Italo Cinese – del Silk Road Business Council, grazie a un accordo con il China Council for the Promotion of International Trade (CCPIT)”.

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