Bitcoin e l’Hype Cycle di Gartner : “Niente paura è solo una correzione”

Nel tripudio dei fuochi di artificio rialzisti che hanno interessato quasi tutte le asset class, emerge la nota stonata del Bitcoin che, nel Thanksgiving Crash di tutte le cryptocurrencies, evidenzia una flessione di circa il 20%. Ecco di sewguito l’analisi di Emanuele Cecere, market strategist di InchCapital.

“Inversione o correzione”?

Entriamo nel mondo INCH e andiamo a vedere che prospettive ci sono.

Robo Ibrido – Elliott Wave Forecast:

Photo shows the main scenario on the basiws of #Elliott Wave Theory is still bullish

InchCapital Elliott Wave Forecast – Bitcoin Real Time Weekly chart updated on November 28, 2020

La dinamica di medio/lungo periodo è ancora rialzista. Il progetto di sviluppo non si è ancora completato. In altre parole, sulla base dello scenario principale, classifichiamo l’attuale fase ribassista come di natura correttiva e non come un’inversione di tendenza.

Photo shows the main Elliott Wave scenario on the basis of hourly time serie

InchCapital Elliott Wave Forecast – Bitcoin Real Time Hourly chart updated on November 29, 2020

Più in particolare, la sequenza dei passaggi tuttora in corso, ci vede alla ricerca di una reazione rialzista intermedia (in via di esaurimento) e quanto meno di un’altra discesa, che completerà la fase correttiva. L’alternativa, è andare verso un’estensione correttiva destinata a durare più tempo e dalla probabile conformazione triangolare.

In ogni caso, alla fine della correzione in corso, il trend rialzista è destinato a ripresentarsi andando alla ricerca di nuovi massimi oltre l’area 20.000, che già fin d’ora elenchiamo a: 20.607, 21501, 22727 e 23841.

Robo Advisor

Dalla piattaforma Inch si rileva che la tendenza di lungo periodo ricorda da vicino il grafico dell’Hype Cycle di Gartner con un’evoluzione rialzista più accentuata dell’ultima fase: quella conosciuta come altopiano della produttività.

Photo shows the Bitcoin's long trend highlighted by weekly line chart of the last eight yearslong ter

InchCapital Platform – Bitcoin vs. USD weekly line chart updated on November 27, 2020 

La piattaforma INCH evidenzia posizioni operative di breve e di medio periodo ancora rialziste anche se, come visto in precedenza negli scenari proposti, non si esclude un’estensione della correzione in corso in direzione dell’area 14719/14341 prima di poter registrare la ripresa della tendenza rialzista sottostante.

Photo shows InchCapital Platform - Bitcoin vs. Usd daily bar chart updated on November 28, 2020

InchCapital Platform – Bitcoin vs. Usd daily bar chart updated on November 28, 2020

Photo shows InchCapital Platform - Bitcoin vs. USD Weekly bar chart updated on November 28, 2020

InchCapital Platform – Bitcoin vs. USD Weekly bar chart updated on November 28, 2020

Photo shows InchCapital Platform - Bitcoin vs. USD Predictive Analytics for the next 20 days updated on November 28, 2020

InchCapital Platform – Bitcoin vs. USD Predictive Analytics for the next 20 days updated on November 28, 2020

Quali sono le prospettive del Bitcoin?

Il mercato delle crypto, in alcuni casi, è cambiato in termini di liquidità, di consenso e di utilizzi ai fini operativi che vanno al di là della mera speculazione: si pensi ad esempio che le #cryptovalute offrono il vantaggio di essere decorrelate dagli altri asset finanziari e che quindi ben si prestano a logiche di diversificazione.

Come sottolinea Massimo Siano, uno tra i principali esperti del mondo ETF, i principali problemi relativi al rischio di controparte, gestione del wallet o ballet e risvolti fiscali sono stati di fatto risolti dai nuovi strumenti già quotati come gli ETP di 21Shares, che offrono di fatto una risposta concreta a tutte queste problematiche.

Questi ETP, già quotati presso le borse di Zurigo e Francoforte danno inoltre la possibilità di prendere posizioni anche al ribasso sul Bitcoin, quindi sono strumenti completi, che per quanto suesposto soddisfano in pratica tutti i requisiti ESMA, l’organo di controllo europeo che già più volte si è pronunciato sull’argomento cryptocurrencies. Quindi sono strumenti che concretamente hanno le carte in regole, anche se non possono eliminare lo scoglio principale da oltrepassare: l’elevata volatilità.

In sostanza quindi, le cryptovalute sembrano avviarsi a rappresentare un asset class a se stante con tutti i riconoscimenti del caso, così come confermato dal mio ex collega e noto strategist Alessandro Fugnoli in una delle sue ultime pubblicazioni sull’argomento monete virtuali.

Le cryptovalute saranno o sono un asset class?

Il riferimento all’Hype Cycle di Gartner non è casuale. Riteniamo il Bitcoin e le principali cryptovalute, per diversi aspetti, la quintessenza di una tecnologia in evoluzione destinata a caratterizzare i prossimi anni.

Il Bitcoin è l’oggetto finanziario più scambiato in giro per il mondo non per controvalore ma per consenso temporale, laddove si consideri che si registrano scambi anche durante il fine settimana mentre tutti i mercati finanziari, compreso il forex, sono chiusi.

In questa frenesia, tra nuove asset class, strategist, organi di controllo vari, volatilità, iper performance e iper crash e chi più ne ha più ne metta, ci siamo dimenticati di fare i conti senza l’oste e cioè: “Quanto costa produrre cryptovalute”?

Eh si ci siamo dimenticati che per produrre cryptovalute c’è un costo quantificato in termini di consumi elettrici.

Di conseguenza, visto che questo consumo sembra essere rilevante, è stato al riguardo elaborato dall’Università di Cambridge un indice il CBECI (Cambridge Bitcoin Electricity Consumption Index) destinato misurarne gli effetti solo per la produzione di Bitcoin. E per le altre crypto? Forse bisognerebbe chiedere alle autorità islandesi ma non abbiamo dati aggiornati: di sicuro è noto che si stanno preoccupando.

Il futuro delle cryptovalute è destinato quindi a confrontarsi anche con le esigenze ambientali che da tempo stanno caratterizzando i mercati finanziari. E’ fondamentale risolvere il problema dei consumi elettrici e delle emissioni così come sta lavorando Microsoft con il suo progetto Natick per i data center sottomarini. Crypto si ma ESG.

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