BoE, possibili ulteriori misure di stimolo nei prossimi mesi

A cura di Willem Verhagen, Senior Economist di NN Investment Partners
Per la prima volta da marzo 2009 la Bank of England ha tagliato il tasso bancario di riferimento portandolo al livello minimo storico dello 0,25%. La BoE si trova ad affrontare una situazione di trade off tra una pressione al rialzo sull’inflazione esercitata dal deprezzamento della sterlina e da una pressione al ribasso sullo slancio della crescita indotto dalle conseguenze della Brexit. Quest’ultima sta diventando chiaramente visibile nei dati sulla fiducia di consumatori e imprese. Per ora la Bank of England ha scelto chiaramente di ignorare l’aumento dell’inflazione indotta dal cambio perché si aspetta che questo sia un effetto temporaneo.
Contemporaneamente, il rallentamento della crescita causerà un aumento del tasso di disoccupazione che di per sé dovrebbe, nel tempo, iniziare a esercitare una pressione al ribasso sull’inflazione. Le misure di stimolo adottate oggi dall’Istituto centrale inglese puntano a mitigare il rallentamento della crescita e quindi a evitare che l’inflazione crolli al di sotto del target non appena il tasso di cambio smetterà di avere un impatto sul dato dell’inflazione. Questi sembrano essere i giusti provvedimenti da prendere considerato che il rischio per le aspettative di inflazione è leggermente al ribasso.
In linea con le altre banche centrali la BoE è chiaramente molto consapevole delle potenziali conseguenze negative per il modello di business delle istituzioni finanziarie e quindi per l’offerta di credito, derivanti da una curva dei rendimenti più bassa e più piatta. Per tale ragione è stata presa una decisione volta a mitigare la redditività negativa del settore finanziario, conseguente al taglio dei tassi e all’estensione del programma di Quantitative Easing sovrano. La BoE ha infatti introdotto un nuovo schema, il Term Funding Scheme, che dovrebbe supportare costi di finanziamento bancari più bassi e agire come un’assicurazione contro un aumento del prezzo del finanziamento wholesale delle banche. Nel fare ciò, la mossa dell’Istituto centrale inglese dovrebbe aiutare le banche a offrire tassi più bassi alla clientela. Inoltre, la BoE inizierà a comprare corporate bond (per un totale di 10 miliardi di sterline) e ciò dovrebbe aiutare a contenere i credit spread.
L’ampliamento del programma di acquisto di titoli di stato di 60 miliardi di sterline è ancora una volta un pacchetto di misure circoscritto, che è probabilmente meno efficacie del programma di QE indefinito lanciato dalla Fed fino al 2014 e di quello attuale della Bce. Questi ultimi due programmi infatti collegano esplicitamente il proseguimento del QE al raggiungimento dei propri obiettivi.
Ci attendiamo un maggiore allentamento nei prossimi mesi, in cui l’enfasi sarà nuovamente messa sul mitigare l’effetto negativo per i profitti del settore finanziario. A tale proposito si potrebbe pensare a un ulteriore taglio – ma inferiore ai 25 punti base – all’acquisto di più asset del settore privato e possibilmente a un programma di allentamento quantitativo più aperto.

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