BoE, proiezioni sull’inflazione riviste al rialzo

A seguito della riunione odierna del Monetary Policy Committee (MPC) e alla pubblicazione del suo rapporto sull’inflazione, Michael Metcalfe, responsabile globale macro strategy di State Street Global Markets e Alan Wilson, senior investment manager Active Fixed Income di State Street Global Advisors, hanno rilasciato i seguenti commenti.
Metcalfe ha commentato: “Come già la Federal Reserve, la BoE ha scelto di non aggravare la situazione di debolezza dei dati del PIL del primo trimestre. Tuttavia il tono aggressivo suggerisce che siano meno disposti ad ignorare le recenti tendenze dell’inflazione e che la commissione abbia ora un netto orientamento restrittivo.
Partendo dall’inflazione molto più elevata osservata da State Street PriceStats* – una misura giornaliera dell’inflazione che deriva dai prezzi pubblicati su siti web pubblici da centinaia di rivenditori online – l’andamento dei dati ufficiali dell’inflazione quest’anno è stato più forte di quanto la BoE avesse inizialmente previsto. Di conseguenza, ora le proiezioni sull’inflazione della BoE sono state riviste al rialzo. Tuttavia, a meno che questo trend più forte dell’inflazione non venga compensato da una crescita molto più debole, effettivamente una ripetizione dei dati del PIL del primo trimestre anche nel trimestre attuale, i mercati dei tassi di interesse dovranno prezzare meglio la possibilità di un rialzo dei tassi verso fine dell’anno, fattore che potenzialmente potrebbe dare una notevole spinta alla sterlina”.
Alan Wilson ha commentato: “In linea con le aspettative di mercato, la BoE ha lasciato invariati i tassi di interesse e il suo programma di acquisto di asset. Nonostante le sempre più diffuse speculazioni di mercato sul fatto che Michael Saunders potesse diventare il secondo membro del comitato a votare a favore di un rialzo dei tassi, Kristin Forbes resta l’unica dissenziente. Mentre l’influenza della stessa Forbes potrebbe essere in calo data la sua uscita imminente, sembra che i timori sull’inflazione stiano crescendo all’interno del MPC, alla luce dei segnali aggressivi che emergono dai verbali e le revisioni al rialzo delle previsioni di inflazione nel breve termine riportate nel report trimestrale sull’inflazione. A partire dal referendum britannico dello scorso anno, la BoE si è opposta alle forze in conflitto di una forte economia domestica, alle pressioni inflazionistiche e alle proprie previsioni che potesse sopraggiungere un rallentamento legato alla Brexit.
Tenuto conto di questa prospettiva, il MPC è rimasto in una posizione neutrale, spostandosi alternativamente tra una posizione più o meno rigida, in attesa di segnali tangibili di un rallentamento dell’economia. Recentemente il MPC sta dando segnali di una linea più dura che incoraggi il mercato a smorzare le pressioni inflazionistiche al posto suo. Tuttavia questi segnali sono stati totalmente ignorati dal mercato, che non ha incorporato nelle valutazioni quasi nessun aumento dei tassi per il prossimo anno. Così il comitato è stato costretto all’azione: date le prospettive precarie per l’economia domestica, non può permettere che l’inflazione diventi un fenomeno radicato”.

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