Bond: le nuove emissioni governative e corporate di inizio 2021

Si può affermare al 100% che tutti non vedevano l’ora di lasciarsi alle spalle il 2020 che ha segnato il mondo in ogni settore e che non sarà certo ricordato con piacere. Tralasciando ogni considerazione politico-sociale sul 2020, una breve analisi finanziaria ci porta ad alcuni momenti chiave che potranno essere anche le basi fondamentali per la ripresa mondiale, speriamo già nel corso del 2021. Soprattutto quando l’efficacia dei vaccini si farà sentire ed ogni curva epidemiologica sarà in fase ribassista.

I primi due mesi del 2020 erano stati segnati da un trend positivo dei mercati, concentrati soprattutto sulla risoluzione delle tensioni sui dazi tra Cina ed Usa. Lo scoppio della pandemia e l’immediata chiusura di tutte le principali economie ha mandato nel baratro i listini azionari che a metà marzo segnavano minimi che non si vedevano da anni ed una forte contrazione delle obbligazioni corporate, per il rischio emittente di fronte alla chiusura dei siti lavorativi. Si salvavano solo i governativi grazie alle garanzie di acquisti da parte delle banche centrali. Abbiamo assistito anche al pieno ruolo operativo del nuovo governatore della Bce, Christine Lagarde, alle prese dopo poche settimane d’insediamento con una crisi pari, se non peggiore a quelle gestite dal predecessore Mario Draghi. Dopo un inizio incerto, in cui forse non era ancora chiaro l’impatto che avrebbe avuto la pandemia, e colpita anche dalla reazione negativa dei mercati alle sue parole, la Lagarde ha cambiato subito direzione, gestendo la crisi brillantemente e velocemente con decisioni importanti che hanno messo in tranquillità la speculazione ed il “panic selling” di marzo.

A conti fatti e considerando quanto capitato, i mercati hanno fatto fin troppo bene, recuperando livelli pre-crisi in molti settori. Chiaramente nella prima parte i titoli legati all’economia tradizionale hanno sofferto maggiormente, recuperando poi nell’ultimo trimestre sulle aspettative dei vaccini. Molto bene hanno fatto i titoli tecnologici ed e-commerce, con lo sviluppo dello smart-working e della forza consegna domiciliare delle merci; “last but not least” a causa del contesto i titoli farmaceutici.

L’outlook per il 2021

A questo punto ci tuffiamo in un 2021 di speranze e per ora poche certezze, visto che il covid è ancora lontano dall’essere sconfitto. Sul fronte governativo restano in piede tutti i supporti della Bce e della altre banche centrali, almeno fino alla fine della crisi; poi ci saranno i recovery fund importanti a livello di ogni paese per rilanciare le attività produttive e sociali. Inoltre con la nuova presidenza di Biden e la maggioranza in entrambe le camere, si dovrebbero sbloccare più rapidamente i fondi a sostegno dell’economia e sappiamo come la locomotiva americana sia fondamentale per la ripresa di tutto l’occidente.

I mercati hanno evidenziato segni di positività nelle prime sedute dell’anno, anche la parte governativa si è mossa in maniera importante. Lo spread tra Btp e Bund è sceso ai minimi di 110 con rendimento del nostro benchmark decennale allo 0.57%.

Le nuove emissioni di bond governativi sotto la lente

Grande successo vi è stato per la prima emissione del Tesoro del 2021, con un benchmark a 15 anni, deciso di collocare non con l’asta tradizionale ma attraverso consorzio bancario. Il successo è stato enorme a fronte di 10 miliardi del Btp 0.95% 15 anni, codice Isin IT0005433195, le richieste hanno superato abbondantemente i 100 miliardi, segnando anche un nuovo record di richieste per i nostri titoli di stato. Al momento sulla curva decennale oltre all’Italia, sono pochissimi i paesi ancora con rendimenti positivi, la Grecia, Cipro, Lituania, Spagna e Portogallo, con gli ultimi tre più vicini allo zero.

Nell’anno 2020 Il Tesoro italiano ha piazzato la cifra record di 550 miliardi di titoli, di cui 369 a medio lungo termine e il resto a breve. La vita media del debito è stata allungata da 6,87 a 6,95 anni, e l’obiettivo per il 2021 è consolidare la durata e possibilmente farla scendere ancora. Anche per questo le eventuali minori emissioni che saranno possibili per la sostituzione di debito italiano con debito europeo recovery, porteranno a una minore quantità di titoli a breve emessi nell’anno. Infine il costo medio del debito emesso nel 2020 si è attestato a 0,59%, mentre quello dell’intero stock dovrebbe risultare attorno al 2,4%.

Conferme e novità per il 2021 delle emissioni pubbliche italiane, che nel prossimo anno si attesteranno nell’ordine dei 350 miliardi di euro. Nel corso dell’anno anno è prevista almeno un’emissione di Btp Futura, con il Btp Green al debutto nel primo trimestre, nuove emissioni in dollari e il lancio di un nuovo prodotto: il Btp Short term. Si tratterà di uno strumento con durata variabile tra 18 e 30 mesi che sostituirà gli attuali Ctz a partire verosimilmente dalla seconda metà del 2021, quando terminerà la normale operatività prevista sui vecchi Ctz, che si è deciso di rottamare perché poco esposti al mercato internazionale e con una platea  di investitori piuttosto ridotta, che invece il Btp short term, anche solo per il brand Btp, dovrebbe riuscire ad ampliare. Il Tesoro ha inoltre annunciato le emissioni per il primo trimestre 2021, si tratta di tre Btp con scadenza a 3, 5 e 7 anni per un totale complessivo di 29 miliardi di euro: Btp 15 aprile 2024 pe 9 miliardi, Btp 1 giungo 2026 per 10 miliardi e Btp 15 marzo 2028 per 10 miliardi.

Emissione benchmark sulla curva decennale anche dalla Bei, che ha collocato il primo titolo del 2021 con rendimento negativo MS -9. Taglio da mille euro con multipli di mille, Isin XS2283340060 e richieste che hanno sfiorato i cinquanta miliardi di euro.

Anche Spagna e Francia si sono attivate nelle prime aste a medio e lungo termine del 2021. Madrid ha offerto fino a 6 miliardi in tre titoli con scadenza 2024, 2026 e 2050. Secondo alcuni analisti, l’assenza della linea a dieci anni lascia supporre un’emissione sindacata a breve su questo tratto della curva. Parigi, invece ha messo sul piatto tre titoli con scadenza 2030, 2040 e 2052 per un massimo di 11 miliardi.

Domanda forte anche per il collocamento via sindacato bancario di titoli di Stato dell’Irlanda. I book hanno registrato richieste dagli investitori per oltre 40 miliardi di euro per il nuovo Gilt all’ottobre 2031, con la guidance di rendimento rivista al ribasso a 0,5 punti base al di sotto del mid-swap. Isin IE00BMQ5JL65 e taglio minimo da 1 euro.

Lo Stato Federale Lower Saxony ha collocato 1 miliardo di euro con l’obbligazione (DE000A3H3ES2), cedola 0.01% e scadenza 1 gennaio 2031. I nuovi titoli sono stati emessi al prezzo di 103.12 equivalente a un rendimento negativo -0.279% , equivalente a 1 punto base sotto il tasso midswap di riferimento. Rating AAA e lotto minimo di mille euro con multipli di mille.

Buone notizie dalla Grecia che ha avviato le procedure per il rimborso anticipato di altri 3.6 miliardi di euro a favore del Fondo Monetario Internazionale, grazie ai tassi azzerati; in totale salgono a 6.3 miliardi il totale dei prestiti rimborsati a Washington, circa l’80%.

Tra gli emergenti successo del Messico in dollari con un’ emissione a lunga scadenza  per approfittare dei bassi tassi di mercato. E’ stato collocato un bond a 50 anni in dollari e con tasso d’interesse del 3,75%, in netto calo dal 4,15% della guidance. A fronte dei 3 miliardi offerti, sono arrivate richieste per 10 miliardi, 3,3 volte più alte. Gli investitori hanno accolto bene la nuova obbligazione sovrana messicana, a poche settimane di distanza dall’emissione di un bond a 100 anni da parte del Perù e a tassi mai così bassi per un’economia emergente su questa scadenza. Rating del Messico BBB/Baa1, Isin XS2280637039 e taglio minimo da 200mila dollari con multipli di mille.

Per la prossima settimana si riparte con le aste Bot a 12 mesi, in calendario per il 12 gennaio, le aspettative sono di un’offerta pari a sette miliardi.

Le nuove obbligazioni corporate sotto i riflettori

Nonostante la prima settimana di gennaio sia solitamente tranquilla, anche l’attività sui corporate è stata copiosa.

Il colosso automobilistico BMW, sfruttando il momento d’oro del marcato, ha offerto due bond per un complessivo di 1.5 miliardi di euro. In questo ritorno sul mercato ha collocato un bond a cinque anni da 1 miliardo ed un secondo a 12 anni da 500 milioni. La prima, con scadenza 11 gennaio 2026, è stata collocata a un rendimento di 37 punti base sul tasso midswap; la seconda, con scadenza gennaio 2033, è stata collocato a un rendimento di 45 punti base sul tasso midswap. Forte l’interesse degli investitori sulle due tranche con ordini che hanno raggiunto 3.7 miliardi su ciascuna delle due tranche. Nel dettaglio: il bond a cinque anni (Isin XS2280845491)  non paga una cedola per l’intera durata,  prezzo di emissione  100.552 e rendimento negativo pari a -0.11%, il bond a 12 anni (XS2280845145)  paga una cedola annua fissa dello 0.20%, prezzo di emissione 99.457 e rendimento dello 0.246%. Lotto minimo mille euro con multipli di mille.

Oltre quattro miliardi di richieste per un bond da 750 milioni di euro collocato da Alstom,  gruppo leader a livello internazionale nel settore dei trasporti. La società ha collocato un’obbligazione con un rendimento di 50 punti base sul tasso midswap rispetto agli 85 punti iniziali,  il bond (Isin FR0014001EW8) non paga cedola per l’intera durata del prestito,  prezzo di emissione  98.927, equivalente a un rendimento a scadenza dello 0.135. Rating Baa2, taglio minimo di 100mila euro con multipli di 100mila con scadenza nel gennaio 2029.

Tra i finanziari ING Group si è finanziata con un’obbligazione 9NC8 FXD-to-FRN per complessivi 1.5 miliardi di euro. Il titolo (Isin XS2281155254) con scadenza 1 febbraio 2030 ha  raccolto ordini per 2.4 miliardi e questo ha contribuito ad abbassare il rendimento a 70 punti base sul tasso midswap dai 90 iniziali. Il titolo paga una cedola dello 0.25%,  prezzo 99.428 e rendimento 0.322%. Rating Baa1/A e lotto minimo 100mila euro con multipli di 100mila.

Aareal Bank ha raccolto fondi con un covered bond in euro a sette anni (1° febbraio 2028) da 500 milioni di euro. Gli ordini hanno superato 1,1miliardi. Le prime indicazioni di rendimento erano pari a circa 4 punti base in più sul tasso midswap, con il rendimento che poi è stato fissato al livello di 1 punto in più. Isin del titolo DE000AAR0280 e taglio minimo retail 100mila euro con multipli di 100mila, cedola 0.01%, prezzo di emissione 102.954 e rendimento finale negativo di -0.402%.

Renexia ha lanciato il suo primo green bond in Italia, finanzierà la realizzazione di un parco eolico da 34,65 MW nel comune di Casalduni, in provincia di Benevento. L’obbligazione, del valore di 49,1 milioni di euro, è stata emessa dalla controllata del gruppo Toto sul settore extra MOT PRO di Borsa Italiana. Questa operazione conferma il percorso verso le energie rinnovabili iniziato da Renexia.

La banca d’affari Goldman Sachs ha emesso obbligazioni in dollari USA con scadenza a 10 anni e tasso misto steepener (Isin XS2011087306), rimborsabili anticipatamente e su discrezione della stessa banca. Il titolo è stato collocato sul mercato per un importo di 95 milioni. Esso prevede la corresponsione di una cedola fissa posticipata annualmente del 3% (2,22% netto) per i primi due anni. A decorrere dal terzo anno, la cedola diventa variabile e secondo il seguente funzionamento: l’obbligazionista otterrà il doppio della differenza tra il Constant Maturity Swap in dollari a 10 anni (USD CMS 10 anni) e il CMS in dollari a 2 anni. In ogni caso l’obbligazionista percepirà una cedola lorda non inferiore allo 0.50% e non superiore al 3 per cento.

A Cura di Carlo Aliosio, senior broker

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