Bond, parola d’ordine “allungare le scadenze”

La prima vera settimana operativa del nuovo anno era già stata interessante per i mercati, ma in questa l’operatività e i volumi hanno superato le aspettative. I market mover sono stati molti, dai primi dati delle trimestrali aziendali, alla definizione della prima parte dei negoziati tra l’amministrazione Usa e la Cina sull’accordo commerciale.

Come spesso accade sui mercati, il detto “buy on the rumors, sell on the news” si è verificato anche in questo caso, dove sono andate deluse le aspettative di un forte rialzo alla conclusione delle trattative. Sui listini hanno prevalso i realizzi, anche per l’incertezza del contesto “mediorientale caldo”, ma il trend dei listini azionari sembra sempre orientato positivamente, sfruttando le opportunità d’acquisto sulle debolezze. Peraltro a breve l’argomento dazi commerciali tornerà alla ribalta, in quanto ci sarà la parte con l’Europa e la fase due con la Cina relativamente alle questioni tecnologiche e di comunicazioni, che non mancheranno di portare volatilità sui mercati.

Grandi flussi sulla parte obbligazionaria sia per i governativi che per i corporate. Obiettivo immediato, soprattutto per i governativi è l’allungamento delle scadenze a livelli di rendimento minimi, sfruttando i tassi ancora bassi, mentre per le aziende vale lo stesso discorso, approfittando della liquidità abbondante da investire ad inizio anno da parte dei cosiddetti “finali” quali fondi, asset manager, assicurazioni, ecc.

Le nuove emissioni governative sotto i riflettori

In questo contesto, Spagna, Belgio e l’Italia hanno monopolizzato l’interesse degli investitori.

La Spagna ha collocato un bond a 10 anni ricevendo ordini per oltre 53 miliardi a fronte di 10 collocati, ciò ha permesso di abbassare il rendimento offerto da ms+36 a ma+32 con cedola del 0.5% e taglio da mille euro con multipli di mille (codice Isin ES0000012F76).

Il Belgio ha attirato 23 miliardi di richieste per il suo decennale a fronte di 6 miliardi emessi a rendimento ms-5, con un reoffer price a 99.865 con rendimento a scadenza del 0.113% ed una cedola fissa del 0.1% (Isin BE0000349580). Taglio retail e rating del Belgio Aa3/AA/AA-.

Per parte nostra, il Tesoro italiano ha emesso un nuovo BTP a 30 anni da sette miliardi di euro, con scadenza primo settembre 2050 e cedola 2.45%. Il prezzo di aggiudicazione è stato di 99.28 per cui il rendimento a scadenza è pari0 al 2.50% lordo annuo, che equivale ad uno spread di 6 punti base sul Btp settembre 2049, meno dei 9 punti inizialmente indicati nella guidance. Il successo che ha riscosso il bond è stato indiscutibile, con ordini per ben 47 miliardi di euro, a fronte di un’offerta da sette. Isin del titolo IT0005398406 e taglio minimo da mille euro con multipli di mille.

L’Irlanda ha raccolto già con una sola emissione, la prima del 2020, il 40% dei capitali necessari per coprire il funding di quest’anno tramite il collocamento sindacato di un bond a 15 anni, che ha incassato 4 miliardi di euro, più dei 3 miliardi inizialmente previsti, approfittando dell’elevatissima domanda, che alla chiusura degli ordini si attestava a oltre 20 miliardi. Il pricing per l’obbligazione con scadenza nel 2035 ha portato a un rendimento dello 0.45%. Rating A2/AA-, cedola 0.4%, rating A2/AA-/A+ e Isin IE00BKFVC345 con taglio retail.

Tra gli emittenti sovranazionali, European Financial Stability Facitility (EFSF) ha collocato tre miliardi di euro con un’obbligazione senior a 30 anni. Il titolo (Isin EU000A1G0EG5) ha una cedola fissa dello 0.70%, scadenza fisata al 20 gennaio 2050 e un rendimento dello 0.756%.

I nuovi corporate bond sotto la lente

Banca Santander è tornata a rifinanziarsi sui mercati con un cosiddetto Contingent Convertible Bond (CoCo Bond), ossia obbligazioni subordinate convertibili in azioni al verificarsi di alcune condizioni predeterminate, vale a dire la discesa degli indici patrimoniali sotto di un livello fissato in fase di emissione. L’istituto spagnolo ha raccolto 1.5 miliardi di euro, a fronte di una domanda che ha raggiunto i 10 miliardi. Grande successo, dunque, anche perché la cedola è attraente, visti i tempi, con un tasso annuo del 4.375%. Le obbligazioni sono perpetue, vale a dire senza scadenza, ma la banca ha fissato la prima call tra sei anni. Isin XS2102912966 con taglio minimo da 200mila euro con multipli di 200mila, rating sull’emissione Ba1.

Ubi Banca ha collocato un’obbligazione subordinata di tipo Additional Tier1, ovvero un bond perpetuo. Si tratta del primo di questa categoria emesso dal gruppo quest’anno, l’ammontare è di 400 milioni di euro con una prima indicazione di rendimento nell’area del 6.5%, sceso poi per l’alto numero di richieste, 6 miliardi, pari a 15 volte l’offerta. Ottimo successo nel grey market con il prezzo salito da 100 di collocamento a 101,70. La cedola è stata fissata al 5.875%, Isin XS2105110329 taglio minimo 200mila euro con multipli di mille e rating assegnato B2/B+.

Dopo Ubi anche BPM ha collocato un bond perpetuo Additional Tier 1 da 400 milioni di euro, contro i 350 milioni attesi inizialmente., con un’opzione call a gennaio 2025. Gli ordini hanno superato i 4.1 miliardi di euro e la cedola è stata fissata al 6.125% dopo un’iniziale guidance a “6% high” poi rivista in area 6.25%. Isin XS2089968270, taglio minimo da 200mila euro con multipli di mille e prezzo più debole in grey market sceso dal 100 del collocamento in area 99,50.

Banca Monte dei Paschi fa un altro passo avanti verso gli obiettivi del piano di ristrutturazione concordato con la Ue e colloca un bond subordinato tier2 da 400 milioni di euro. Il bond, che ha durata decennale ed è riacquistabile dopo cinque anni, ha spuntato un rendimento dell’8% e raccolto ordini per oltre 900 milioni di euro. Nei giorni scorsi per la prima volta dopo sette anni un’agenzia ha alzato il rating da Caa1 a B3, trasformando in positivo l’outlook che prima era negativo; inoltre una banca internazionale ha alzato a “buy” ìl giudizio dei suoi analisti sul titolo. Questo bond tier 2 ha il taglio da 100mila euro e Isin XS2106849727

Unicredit ha collocato un bond senior denominato in euro suddiviso in due tranche a sei anni con call dopo 5 anni ed a 10 anni. Le prime indicazioni di rendimento erano rispettivamente in area 155 punti base sulla curva midswap e 185 punti base sullo stesso tasso. Le emissioni staccano cedola annuale ed, assieme, hanno ricevuto richieste per oltre 4,2 miliardi di euro. La scadenza a breve è gennaio 2026 ha raccolto oltre 2.6 miliardi di ordini; la scadenza a dieci anni, gennaio 2030, ha raccolto poco più di 1.6 miliardi. Il bond a sei anni richiamabile dopo cinque anni (Isin XS2104967695) ha un ammontare di 1.25 miliardi di euro, offre un rendimento pari a 135 punti base sopra il tasso midswap e paga una cedola annua dell’1.20%; la tranche a dieci anni (XS2104968404) ha un ammontare di 750 milioni, offre un rendimento pari a 165 punti base sopra il tasso midswap e paga una cedola annua fissa dell’1.80%. Rating atteso Baa2/BBB-.

Sempre tra i finanziari, Mediobanca ha collocato una nuova amissione obbligazionaria senior non preferred a cinque anni per un controvalore di 500 milioni di euro. Il titolo (Isin XS2106861771) avrà scadenza il 23 aprile 2025, ha raccolto ordini per 2.5 miliardi di euro e la guidance è stata abbassata a 130 punti base sulla curva midswap rispetto ai 160 iniziali. Cedola fissata al 1.125%, rating Baa3/BBB- e lotto minimo di negoziazione 250mila euro con multipli di mille.

La compagnia energetica portoghese EDP ha emesso il suo primo green bond del 2020, si tratta di un bond NC5.5. Il titolo (Isin PTEDPLOM0017) può essere richiamato dall’emittente dopo 5.5 anni, a luglio 2025, paga un cedola fissa dell’1.70% e ha un rendimento dell’1.75%. Boom di ordini sul titolo, oltre 3.1 miliardi e questo ha permesso all’emittente di ridurre il rendimento all’1.75%, rispetto al 2.125-2.25% in fase inziale di collocamento. Rating Ba2/BB e lotto minimo 100mia euro con multipli di 100mila.

In collocamento anche un nuovo bond a 10 anni per la multinazionale ENI. Il titolo ha scadenza 23 gennaio 2030, è stato collocato inizialmente ad un rendimento in area 75/80 punti base sopra il tasso midswap corrispondente, ha rating Baa1/A-/A- e lotto minimo di negoziazione 100mila euro con multipli di mille. L’alto numero di richieste ha portato il rendimento finale a ms+50 con una size di 1 miliardo di euro, cedola del 0.625% (Isin XS2107315470)

La divisione italiana della banca francese Credit Agricole ha collocato un covered bond da 25 anni, scadenza rara per questa tipologia di prodotto, oltre ad una seconda tranche a 8 anni per un totale di 1.25 miliardi di euro. L’emittente ha sfruttato i bassi rendimenti bloccando così per un lungo periodo di tempo i costi di finanziamento che servono per erogare mutui residenziali. Il bond a 8 anni (Isin IT0005397028) ha scadenza 17 gennaio 2028, per 500 milioni di euro, ad un tasso midswap maggiorato di uno spread di 23 punti base ed una cedola annua lorda dello 0.25%, vale a dire 80 punti base sotto il rendimento Btp di durata analoga. La seconda tranche a 25 anni ( IT0005397036) ha scadenza il 17 gennaio 2045, ha un ammontare di 750 milioni, un tasso mid swap maggiorato di uno spread di 45 punti base ed una cedola annua lorda dell’1%, cioè 130 punti base sotto il corrispondente Btp. Ad abbassare il rendimento dalle stime iniziali, fissate a midswap +29 sugli 8 anni e midswap +50 sui 25 anni, hanno contribuito ordini per oltre 3 miliardi, con una forte componente internazionale. L’emissione ha rating Aa3 e lotto minimo di negoziazione 100mila euro con multipli di 100mila.

Bond in arrivo per Salini Impregilo dopo l’aumento di capitale da 600 milioni di euro per l’acquisizione di Astaldi Progetto Italia. La società ha incaricato un gruppo di banche di organizzare un roadshow con investitori qualificati, italiani e internazionali, con l’obiettivo di valutare le condizioni di mercato in relazione alla potenziale emissioni di obbligazioni senior non garantite a tasso fisso. In particolare, queste nuove obbligazioni sono destinate ad essere oggetto di un’offerta di scambio con le obbligazioni in circolazione “euro 600 milioni 3.75% scadenza 24 giungo 2021” della società, ma potranno anche essere offerte, in parte, a nuovi investitori. I proventi saranno utilizzati per il rifinanziamento del debito bancario attualmente in essere. L’operazione sarà eseguita nel corso del mese di gennaio. Sono nell’area di 3.875% le prime indicazioni di rendimento per la nuova emissione a sette anni a tasso fisso.

Anche la branch austriaca di Unicredit ha collocato un covered bond a 10 anni da 500 milioni di euro. Il titolo Unicredit Bank AG (Isin AT000B049796) paga una cedola annua fissa dello 0.25%, verrà rimborsato a 100 il 21 gennaio 2030, prezzo di emissione pari a 99.815 per un rendimento a scadenza di 0.268%, equivalente a 6 punti base sopra il tasso midswap. Rating AAA e lotto minimo di negoziazione 100mila euro con multipli di 100mila.

E’ stata, infine, un’emissione record per il bond in dollari di Israele, Tel Aviv ha collocato sul mercato obbligazioni per un controvalore di 3 miliardi di dollari, di cui una tranche da 1 miliardo a 10 anni e una da 2 miliardi a 30 anni. Il bond decennale è stato piazzato al rendimento del 2.50% (Isin US46513JXM88), quello trentennale al 3.375% (US46513JXN61), rispettivamente a +68 e +115 punti base sopra i corrispondenti Treasuries. Rating A1/AA-/A+ e taglio minimo 200mila dollari con multipli di mille. La domanda è stata enorme, oltre 20 miliardi da 400 investitori. Per Israele si è tratta della tredicesima emissione in valuta estera.

A cura di Carlo Aloisio, Senior Broker presso Unicredit, per Itforum.it

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