Brexit: comunque andrà, la sterlina continuerà a scivolare e la BoE taglierà i tassi

A cura di Peter Rosenstreich, Head of market Strategy di Swissquote

Fare dei pronostici su come andrà a finire è impossibile. La situazione politica che si è prodotta potrebbe significare che lo scenario potrebbe mutare a seconda delle notizie. In momenti come questi sarebbe meglio stare sul divano a sgranocchiare popcorn osservando l’azione di lato perchè abbiamo la sensazione che la Gran Bretagna si stia avvitando verso un’altra inutile estensione del periodo pre-Brexit. Una cosa certa però c’è: non ci poteva essere niente di peggio per l’economia britannica e i suoi potenziali investitori.

Ieri il dato PMI sulle costruzioni e oggi quello sui servizi hanno messo chiaramente in luce il danno che questa prolungata ambiguità sta producendo sulle attività di business. Considerato il numero dei Conservatori ribelli, possiamo credere che oggi la legge per uscire dall’Unione con un accordo passerà, nonostante il premier Johnson abbia già fatto sapere che non sarà lui a recarsi a Bruxelles col cappello in mano per rinegoziare un ennesimo periodo di estensione dell’uscita e che pertanto chiederà nuove elezioni a rinnovo del Parlamento.

Oltre il rumore di fondo, continuiamo a credere che la probabilità di una “no-deal Brexit” continui a rappresentare l’opzione più probabile e in tale scenario ci aspettiamo che la BoE torni all’azione per stabilizzare l’economia tagliando i tassi di interesse. L’inflazione ha superato il 2% a causa della svalutazione della sterlina soprattutto per il rincaro delle merci importate ma in questo caso specifico non dovrebbe costituire motivo sufficiente per fermare la banca centrale.

I rendimenti sui titoli a dieci anni sono scesi al record dello 0,382% sulla possibilità di elezioni anticipate. In tempi normali, la risalita dei prezzi spingerebbe la BoE ad inasprire la propria politica monetaria alzando i tassi e questo provocherebbe una pressione ulteriore sulla curva dei tassi provocando una caduta ben più ampia della sterlina.

Noi riteniamo che lo scenario “no-deal Brexit” non sia ancora totalmente prezzato dalla divisa britannica pertanto riteniamo che questa settimana vi possa essere un’ulteriore discesa nel cambio contro il franco svizzero e lo yen.

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!