Brexit in stallo, sterlina ancorata, petrolio in crescita e possibile rischio recessione in Usa

A cura di David Jones, Chief Strategist di Capital.com

Sembra che anche per questa settimana, il principale focus degli investitori britannici sarà la politica. L’irrequietezza nel Governo e la mancanza di un vero e proprio passo avanti sul versante Brexit continuano ad essere le forze trainanti della sterlina rispetto alle altre valute, ma per adesso il livello minimo rispetto al dollaro americano rimane ancorato a 1,3000.

La scorsa settimana i mercati azionari sono stati abbastanza defilati, ma questa settimana sono partiti con maggiore slancio. L’appuntamento economico più importante sarà venerdì, quando saranno rivelati i dati più recenti riguardo alla disoccupazione negli Stati Uniti. A tal proposito, negli ultimi mesi ci sono state alcune novità sorprendenti e, con la preoccupazione di alcuni analisti riguardo alla minaccia di possibile recessione degli Stati Uniti man mano che l’anno avanza, i non-farm payrolls saranno osservati con più attenzione che mai.

Dopo molti tentativi, il prezzo del greggio spinge ancora oltre i 60 dollari per barile, notizia sempre positiva per i settori del petrolio e del gas, nonché un incoraggiamento per gli indici dei mercati azionari. Nel caso in cui il petrolio continui a crescere, però, bisognerà riflettere sull’impatto che questi prezzi rialzati avranno sull’economia mondiale.

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