Brexit, Ue divisa su come coprire il buco lasciato dal Regno Unito

A cura di Wings Partners Sim

Il primo incontro tra i responsabili politici di tutti i membri dell’Unione Europea dopo la Brexit rischia di essere molto teso, a causa del contrasto di opinioni su come coprire il gap di bilancio aperto dalla perdita dei contributi britannici. Il vertice di Bruxelles dovrà fissare un piano di spesa lungo sette anni e revisionare il bilancio che consente agli agricoltori europei di competere contro le importazioni dai paesi in via di sviluppo, aiutare gli stati più poveri ad accorciare il gap commerciale con quelli più ricchi e sostenere tutti i progetti che legano l’Unione Europea. Esito dell’incontro di primaria importanza in un quadro socioeconomico già di per sé complicato, come afferma anche il presidente Emmanuel Macron che si dichiara pronto per trovare un’intesa tra tutti gli stati nonostante sia un percorso che può richiedere alcuni giorni.

L’uscita del Regno Unito dall’Ue lascia un buco di 60 miliardi di euro nel budget europeo che deve essere colmato attraverso un taglio delle spese o aumentando i contributi di tutti gli stati. Inoltre, saranno già necessari degli sforzi economici maggiori per alcune fondamentali questioni come i cambiamenti climatici, e per mantenere i benefici di coloro che basano la propria economia sull’agricoltura e sullo sviluppo regionale. Sostanzialmente, l’Unione Europea si trova divisa tra coloro che accetteranno e possono pagare di più per mantenere i benefici attuali e stimolare l’innovazione delle industrie e coloro che preferiscono attuare un taglio alle spese.

Decisioni da prendere in un contesto di revisione delle politiche di fissazione dei tassi, che si rivelano essere troppo ottimistiche considerando lo scoppio del coronavirus. Secondo il resoconto pubblicato durante la giornata di ieri, considerando il blocco commerciale cinese causato dall’epidemia, sarebbe da effettuare una valutazione dei rischi totalmente differente, nonostante abbassi la fiducia di una ripresa economica della Zona euro. Ribaltamento del tono ottimistico che era stato causato dalla stabilità dei dati economici mostrati a inizio anno, che aveva portato gli analisti ad invertire anche le previsioni sulle decisioni dei tassi d’interesse. Sebbene la probabilità maggiore rimanga quella di un mantenimento dei tassi ai livelli attuali, dopo il meeting di ieri la probabilità di un taglio dei tassi guadagna punti a discapito di un rialzo.

Petrolio in fase rialzista

Dopo i bombardamenti al porto di Tripoli e le sanzioni americane all’azienda petrolifera russa, il livello delle scorte statunitensi del greggio fornisce una nuova spinta rialzista al prezzo del petrolio. Le scorte americane salgono infatti di soli 414mila barili durante la scorsa settima contro le aspettative che prevedevano un incremento di 2,294 milioni di barili. Diminuzione delle scorte che favorisce il rialzo del prezzo dell’oro nero che supera i 54,50 dollari al barile.

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