Buona tenuta dei fondi Merger Arbitrage malgrado le interferenze politiche

A cura di Philippe Ferreira, Senior Cross-Asset Strategist di Lyxor AM

Negli ultimi mesi il rally verificatosi sui mercati finanziari ha spinto le valutazioni azionarie a livelli che non si registravano dall’inizio degli anni 2000, portando gli investitori a considerare l’ipotesi di ridurre il rischio dei portafogli. Le strategie “Merger Arbitrage” possono rappresentare una valida alternativa di mitigazione del rischio dei portafogli rispetto ai tradizionali “beni rifugio”. Storicamente questa strategia presenta una bassa correlazione con le azioni. Secondo le nostre stime, durante il rally azionario di agosto questa strategia non ha registrato variazioni, non risentendo nemmeno delle recenti turbolenze legate al settore tecnologico.

Negli ultimi giorni si sono verificate alcune difficoltà legate alla proposta di fusione tra Lvmh e Tiffany dal valore di 16,5 miliardi di dollari che si stava svolgendo nel bel mezzo di trattative commerciali tra Stati Uniti e Francia. Il governo francese ha infatti chiesto a Lvmh di rinviare la conclusione dell’operazione a dopo il 6 gennaio 2021 (ossia dopo la scadenza indicata nell’accordo di fusione) a causa delle potenziali tariffe imposte dagli Stati Uniti sulle merci francesi che entrerebbero in vigore dal gennaio 2021. Il potenziale fallimento dell’operazione ha provocato un calo pari al 6,4% della quotazione di Tiffany in data 9 settembre.

Tuttavia, le strategie Merger Arbitrage presentavano un posizionamento limitato sul deal e stando alle nostre stime, basate su quasi 20 strategie, nello stesso giorno queste hanno registrato una performance in media di -15 punti base. I gestori dei fondi prevedono che l’accordo sarà portato a termine, ma a un prezzo inferiore rispetto all’offerta iniziale di Lvmh di 135 dollari per azione.

Nel complesso, è importante notare che le interferenze di natura politica nell’universo Merger Arbitrage non sono una novità. Negli ultimi anni, le guerre commerciali hanno rappresentato spesso un rischio di ribasso per la conclusione di alcune operazioni. Tuttavia, la strategia in questione possiede per natura una grande esperienza nella valutazione dei rischi politici e nell’adeguare il posizionamento di conseguenza.

Vale inoltre la pena notare che negli Stati Uniti, negli ultimi mesi, si è assistito a un aumento dei volumi delle attività di M&A e a un ampliamento dei deal spread, il che genera maggiori opportunità per la strategia su cui manteniamo una posizione di sovrappeso.

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