Calano le richieste di credito delle imprese italiane

Le rilevazioni del III trimestre 2018 elaborate da CRIF relativamente al numero di richieste di valutazione e rivalutazione dei crediti presentate dalle imprese italiane hanno evidenziato un leggero rallentamento (-1,2%) rispetto allo stesso periodo del 2017, cui si accompagna però una leggera crescita dell’importo medio richiesto, che si è attestato a 72.899 Euro.
Queste le principali evidenze delle elaborazioni effettuate sulla base del patrimonio informativo di EURISC – il Sistema di Informazioni Creditizie di CRIF che raccoglie i dati relativi a oltre 85 milioni di posizioni creditizie, di cui oltre 9 milioni riconducibili a utenti business.
Variazione delle richieste di valutazione e rivalutazione dei crediti presentate dalle imprese rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente – Fonte: EURISC

La tabella seguente, che presenta in modo puntuale la variazione del numero di richieste ponderata a parità di giorni lavorativi, al netto dello stallo rispetto al 2017 e al 2016 mette in evidenza l’importante crescita del comparto risdpetto agli anni precedenti.
Variazione cumulata delle richieste di valutazione e rivalutazione dei crediti delle imprese (ponderata a parità di giorni lavorativi) – Fonte: EURISC

Variazione gen-set 2018 su gen-set 2017 -0,1%
Variazione gen-set 2018 su gen-set 2016 -1,6%
Variazione gen-set 2018 su gen-set 2015 +3,3%
Variazione gen-set 2018 su gen-set 2014 +7,2%
Variazione gen-set 2018 su gen-set 2013 +19,1%
Variazione gen-set 2018 su gen-set 2012 +18,1%

Entrando maggiormente nel dettaglio, l’analisi condotta da CRIF consente di distinguere il diverso andamento del numero di richieste da parte di Imprese individuali e Società di capitale, con queste ultime che da inizio anno hanno fatto registrare una crescita pari a +0,8% a fronte del calo rilevato per la componente delle Imprese individuali (-1,3%). Come mostra il grafico seguente, il calo per le ditte individuali è stato ancor più marcato nell’ultimo trimestre (-3,4%) a fronte del +0,3% fatto segnare dalle società di capitale.
Andamento delle richieste di valutazione e rivalutazione dei crediti ponderate sui giorni lavorativi – Fonte: EURISC


L’approfondimento del Barometro CRIF permette di osservare anche la distribuzione delle richieste per classi di fatturato delle imprese. Nello specifico, dall’analisi emerge che un terzo delle richieste (il 33,2% del totale, per la precisione) è effettuata da micro imprese con fatturato compreso tra 50.000 Euro e 500.000 Euro, in linea con i dati dello scorso anno.
LIEVE RIPRESA PER gli importi medi richiesti
Altro dato significativo che emerge nel III trimestre dell’anno è rappresentato dalla ripresa, seppure lieve, dell’importo medio richiesto che, nell’aggregato di imprese individuali e società di capitali, si è attestato a 72.899 Euro (+3,7% rispetto allo stesso trimestre del 2017).
Il valore dell’importo medio da inizio anno però sconta ancora i pesanti cali del primo semestre e fa segnare complessivamente una flessione del -6,7%. Nel dettaglio, le Imprese individuali hanno mediamente richiesto 30.420 Euro (-7,3% rispetto al 2017) a fronte dei 93.660 Euro richiesti dalle Società di capitali.
Relativamente alla distribuzione per classi di importo, per quasi un terzo del totale (il 33,6%, per la precisione) le richieste di credito hanno riguardato importi al di sotto dei 5.000 Euro. Tale percentuale, che per altro risulta in crescita di un punto percentuale rispetto al 2017, è giustificata dal peso numericamente preponderante delle richieste da parte di imprese di piccola e piccolissima dimensione.

Classi di importo Distribuzione
Fino a 5.000 € 33,6%
Da 5 a 10.000 € 9,7%
Da 10 a 20.000 € 14,7%
Da 20 a 50.000 € 20,3%
Oltre 50.000 € 21,7%

“Dopo un primo semestre in terreno positivo, il III trimestre dell’anno si è caratterizzato per un leggero rallentamento del numero di richieste di credito presentate dalle imprese italiane ascrivibile totalmente alla frenata da parte delle imprese individuali – commenta Simone Capecchi, Executive Director di CRIF. In uno scenario complessivamente positivo per le imprese italiane, caratterizzato da tassi di default ai minimi, riduzione dei fallimenti e crescente puntualità nei pagamenti commerciali, il mercato del credito sta vivendo una fase di profondo cambiamento, accelerato dalle nuove normative e dalle nuove tecnologie. L’interazione anche con la clientela business ormai non può più prescindere dall’adozione di soluzioni tecnologiche in grado di soddisfarne le esigenze in termini di semplicità e velocità ma, al contempo, è indispensabile un’efficace gestione del rischio da parte degli operatori, con una maggiore attenzione alle sue nuove dimensioni di analisi: dall’approfondimento della governance delle imprese allo studio delle filiere di cui fanno parte”.

 

 

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