Cambia l’Euribor, gli effetti sui tassi dei mutui dal 2019

A cura di Idealista.it

Il metodo di calcolo dell’Euribor, l’indice a cui sono agganciati i mutui a tasso variabile, sta per cambiare. Dalla fine del 2019 entrerà in vigore il nuovo Euribor: quali saranno gli effetti sui finanziamenti per l’acquisto di casa?

Il Parlamento europeo ha votato il regolamento che manderà in naftalina il “vecchio” Euribor, sostituendolo, a partire dalla fine del 2019, con un indice interbancario analogo diversamente calcolato. Il regolamento europeo stabilisce dei requisiti di maggiore trasparenza che il nuovo indice dovrà rispettare. L’obbiettivo è infatti quello di evitare conflitti di interesse tra le banche coinvolte nello stabilire l’indice dei prestiti interbancari europei, onde evitare manipolazioni dei tassi come in passato. Stando al regolamento europeo, il nuovo Euribor dovrà essere calcolato in base alle effettive transazioni avvenute sul mercato.

Che cos’è l’Euribor?

Ma che cos’è, di fatto, l’Euribor? Il suo nome è acronimo di Euro Inter Banked Offered Interest, ovvero è il tasso di interesse che le banche in Europa si offrono l’un l’altra per concedersi prestiti e finanziarsi a diverse scadenze, da una settimana a 12 mesi. Attualmente il tasso viene stabilito quotidianamente rilevando le quotazioni di un gruppo di 20 banche, relativamente ristretto rispetto alla portata che i tassi hanno nel calcolo dei mutui a tasso variabile di milioni di famiglie europee, nonché di centinaia di miliardi di controvalore di strumenti derivati utilizzati da moltissime istituzioni finanziarie. Oltretutto, tali banche si trovano in zone diverse d’Europa, che possono presentare diverse esigenze. Ecco perché una semplice media dei tassi potrebbe non essere più garanzia di trasparenza.

L’indice ha sostituito, dal 1 gennaio 1999, l’italiano Libor come riferimento ai mutui a tasso variabile in Italia. Tra le banche italiane coinvolte nell’attuale calcolo dell’Euribor ci sono Intesa SanPaolo, Unicredit e Monte Paschi di Siena.

Nuovo Euribor, quali effetti sui mutui a tasso variabile?

Effetti sui mutui a tasso variabile? “Il maggior rischio per chi ha un mutuo indicizzato – spiega Stefano Tempera, fondatore di Cercamutuo.it, – potrebbe essere che il nuovo Euribor, proprio per il fatto che sarà legato alle transazioni di mercato tipicamente altalenanti, potrebbe subire più oscillazioni e diventare più volatile rispetto all’indice come lo conosciamo oggi, con la conseguenza di vedere le rate dei mutui a tasso variabile impennarsi in particolari periodi storici”.

Se da un lato infatti i clienti di tali contratti avranno la certezza di una maggiore certezza nella determinazione di questo tasso, è anche vero che l’indice nuovo, maggiormente soggetto all’andamento delle transazioni di mercato, potrebbe rivelarsi più volatile, presentando maggiori oscillazioni che al presente. Situazioni come quella di oggi, in cui siamo testimoni di un indice Euribor fermo da mesi sugli stessi valori  (peraltro negativi) potrebbero non essere più la quotidianità. L’algoritmo di calcolo del nuovo tasso, tuttavia, dovrebbe in parte dipendere da parametri che contribuiscano a dare maggiore stabilità all’indice stesso.

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