Chi l’ha detto che era finita?

A cura di Decalia Am
Che mese! E che conclusione! Solo poco tempo fa ci chiedevamo se la flessione registrata nel corso di aprile e maggio fosse il peggio che ci potessimo aspettare. Ora abbiamo ricevuto una risposta forte e chiara dai mercati! Tutte le borse registrano un calo nel trimestre in corso, con grandi oscillazioni, soprattutto nelle ultime due sedute di mercato e in Europa.
Questo nervosismo dei mercati non è certamente causato dalla crescita globale – la quale non è in discussione –, quanto, piuttosto, dai segnali che mostrano l’intenzione della Federal Reserve di rialzare i tassi d’interesse e … ovviamente, dalla Grecia!
I greci sono prevedibili e affidabili nella loro abilità di essere imprevedibili. Maestri nel rubare la luce dei riflettori, sanno come innervosire i mercati. Tuttavia, crediamo che la crisi greca sia, in fondo, più rumore che altro, data la dimensione relativamente piccola della sua economia. Ciononostante, il subbuglio politico potrebbe avere effetti sproporzionati, grazie alla bravura dimostrata dal governo greco nel trovare sempre nuovi modi di generare incertezza e nel riuscire ogni semestre a trovare nuove minacce alla stabilità!
A parte il suo indubbio valore d’intrattenimento, non siamo molto interessati a questi episodi, nonostante i mercati azionari siano stati turbati dai recenti avvenimenti ellenici. Il che è un peccato, se consideriamo che l’economia globale ha registrato una buona performance – come da noi pronosticato.
La crescita economica sta ora chiaramente recuperando terreno anche al difuori degli USA, e la fase di debolezza è sicuramente alle spalle. Per questo motivo ci stiamo concentrando sugli aspetti positivi, nonostante la performance negativa pesi sui nostri portafogli. Lo scenario futuro presenta sicuramente molte opportunità se, nelle prossime settimane, i sentimenti (negativi) prevarranno sui fondamentali (positivi).
Data l’incertezza e l’inutilità di fare previsioni per il breve periodo, pensiamo che sia il caso di fare un passo indietro e analizzare i 6 mesi appena trascorsi:

  • Nel complesso, positivi: sono stati 6 mesi positivi per tutti i titoli, con il 75% dei paesi che hanno registrato guadagni e una performance mediana del 6%, con Giappone e Europa in testa e i Mercati Emergenti in lieve ritardo.
  • Leadership insolita per il ciclo economico in corso: a livello settoriale, l’healthcare è stato il protagonista a livello globale, mentre gli altri titoli difensivi o di alta qualità hanno, in un certo senso, deluso. Le preferenze degli investitori sono per i nomi a piccola capitalizzazione, soprattutto nell’America del Nord.

I portafogli hanno indubbiamente beneficiato da questi trend positivi e, nelle ultime settimane, abbiamo dovuto mettere attivamente in sicurezza questi profitti. Ora ci aspettiamo una normalizzazione progressiva che ci consenta, nei prossimi sei mesi, di concentrarci su nuovi temi e trend.

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