Cielo nuvoloso in Europa, tra Brexit, credito e QT

A cura di Filippo Lanza, gestore del fondo HI Numen Credit, Hedge Invest Sgr
I mercati sono decisamente entrati in un nuovo regime di alta volatilità nel quarto trimestre del 2018. Il nuovo anno presenta numerose sfide e qualche opportunità. In questo scenario, ecco alcuni spunti ed elementi a cui prestare attenzione per investire nel 2019.
L’impatto del QT si farà sentire, soprattutto in Europa. Le banche centrali a livello globale stanno iniziando ad esprimersi in maniera più cauta; tuttavia, riteniamo che sia da escludersi una ripresa dello stimolo monetario, per via della forza dell’economia. Al contrario, nonostante i discorsi accomodanti, il quantitative tightening (QT) continuerà e nel 2019 le banche centrali diventeranno venditrici nette di attivi su base aggregata, per la prima volta in più di 10 anni.
In questo contesto, gli effetti più acuti del quantitative tightening si verificheranno in Europa, dove si creerà un disequilibrio tra le offerte di titoli e la domanda del mercato. Ci aspettiamo un allargamento sia degli spread governativi, ad esempio in Francia e Italia, sia societari. Per quanto riguarda il settore bancario, nonostante siano stati fatti passi avanti sull’unione bancaria, il nesso tra bond governativi e banche rimane molto stretto, quindi anche in questo settore ci aspettiamo molta volatilità.
Banche centrali a corto di “munizioni”. L’economia globale sta rallentando, ma le grandi banche centrali – a parte la Fed – hanno ormai poche ‘munizioni’ a disposizione per adottare stimoli addizionali. La prossima grande spinta dovrebbe arrivare dalla politica fiscale, che però non sembra potersi concretizzare nel breve termine, con l’Europa ancora legata ad una retorica di austerity e con un congresso diviso negli Stati Uniti.
Brexit: il mercato è ancora troppo ottimista. L’inizio del 2019 potrebbe portare qualche sorpresa positiva, con le discussioni commerciali tra Usa e Cina che beneficiano di un certo momentum. Per quanto riguarda la Brexit, invece, riteniamo che il mercato sia ancora molto accomodante circa i vari scenari e che ci sia una crescente probabilità di un no-deal supportato dalla narrativa sull’inflessibilità e la problematicità europea.
Credito: scenario negativo a medio termine. A nostro avviso, lo scenario a medio termine sul credito rimane negativo, soprattutto sul credito corporate, bancario e governativo europeo. Il mercato del credito, infatti, è dove si stanno accumulando perdite nascoste e dove la reale correzione comincerà, nonostante ogni tentativo di arginarla prolungando i programmi di quantitative easing.
Opportunità nel M&A e in ambito distressed. Un ambito in cui vediamo possibilità di upside è quello delle fusioni e acquisizioni, dove si presentano opportunità interessanti che possono essere colte con posizioni sia lunghe che corte sul credito e sull’equity. Anche in ambito distressed si iniziano a vedere situazioni promettenti, soprattutto in Europa, in seguito alle liquidazioni eseguite tra novembre e dicembre da parecchi fondi. Rimane un mercato molto difficile e molto volatile che però può presentare ottime opportunità.

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