Cina, debito settore non finanziario atteso a oltre il 300% del Pil

A cura di Wings Partners Sim

Da diversi anni la Cina è alle prese con un problema legato alla eccessiva crescita del credito, che cresce ad un ritmo più alto rispetto a quello dell’economia, creando i presupposti per una riduzione della leva finanziaria in maniera analoga a quanto successo con i mutui sub-prime. La possibilità del verificarsi di un simile evento, definito Minsky Moment, aveva spaventato i mercati un anno fa, quando sembrava fosse arrivato il momento della resa dei conti, provocando i primi effetti deflattivi sugli asset finanziari.

Tuttavia negli ultimi 12 mesi Pechino ha dimostrato di poter gestire la situazione, stabilizzando la crescita economica e iniziando a lasciare accadere qualche sporadico default.
Non si può però parlare di crisi scongiurata, dato che nell’ultimo anno il ricorso al credito è continuato a crescere e il rapporto tra debito nel settore non finanziario ed il PIL è salito al 277%, in una traiettoria che dovrebbe portare il dato entro i prossimi due anni oltre la soglia del 300%. Non c’è però un livello che in maniera univoca l’avvio di una crisi finanziaria, dato che sono molti i fattori da tenere in considerazione e la Cina, di certo, è un caso a sé stante.

Molte delle compagnie che contraggono debiti sono infatti a partecipazione statale e le banche che le finanziano possono contare su un forte supporto della Banca Centrale che interverrebbe in loro aiuto per scongiurare crisi con effetti troppo forti sull’economia. Da considerare inoltre che gran parte del debito (95%) è detenuto domesticamente, unitamente al controllo di capitali che impedisce alla liquidità di uscire dal sistema, rendendo più difficile assistere allo scoppio di una crisi “classica”.

Pechino quest’anno ha annunciato che le banche dovranno ridurre il livello di prestiti concessi all’economia, creando però potenzialmente un nuovo problema, lo shadow banking, prestiti non regolamentati e meno trasparenti.

Nel complesso quindi la problematica potrebbe aggravarsi nei prossimi anni, al punto da diventare ingestibile per il Governo, pronta a scoppiare nel momento in cui le compagnie non potranno più far fronte agli interessi né con liquidità né con nuovi prestiti.
Quindi per i prossimi mesi la Cina dovrebbe confermare la situazione di stabilità economica, lasciando crescere il problema del debito, pronto a esplodere una volta raggiunto i livelli critici. Le prime avvisaglie si avranno quando si registreranno strutturali di bassa liquidità nell’interbancario, un calo dei profitti nelle compagnie private, un alto rapporto tra shadow credit rispetto al credito bancario, un forte deflusso di capitali.

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