Cina moderata, mercati tranquilli, settore auto in possibile rispolvero

A cura di Antonio Cesarano, Chief Global Strategist, Intermonte Sim

La Cina reagisce ai dazi di Trump ma in modo composto, semplicemente mettendo in pratica la minaccia che aveva già preannunciato, ossia dazi su altri 60 Mld di dollari di beni con aliquota molto bassa. La moderazione cinese è quello che ha soprattutto impressionato i mercati. L’aspetto più evidente è stato il fatto che questa volta la Cina non ha proceduto a svalutare lo yuan. Del resto, lo yuan a questi livelli riesce a pareggiare i danni causati da dazi con aliquota interamente al 25%, ipotesi invece che Trump ha rinviato al prossimo gennaio.

Il premier cinese Li Keqjang, parlando dal World Economic Forum di Tianjin, ha messo in chiaro alcuni punti importanti:

  • La Cina non farà ritorsioni svalutando il cambio ma piuttosto cercando di rilanciare la crescita interna, non tanto tramite investimenti ma tramite consumi. E’ in arrivo infatti un piano di taglio delle tasse all’interno di una più ampia riforma del sistema tributario cinese
  • La Cina intende inoltre rendere più fluido il canale di finanziamento delle piccole e medie imprese
  • Prime indicazioni di una ripresa dell’economia cinese potrebbero arrivare indirettamente dal rame, che nel frattempo ha arrestato il calo in atto da giugno

Questi elementi possono aiutare a comprendere meglio la reazione dei mercati. Proviamo a ricapitolare il ragionamento dei mercati:

  • Tassi: i dazi rendono più probabile un rialzo a breve dell’inflazione e quindi conseguentemente i tassi core (Treasury e Bund) tendono verso l’alto. Negli USA impattano anche i minori acquisti da parte dei fondi pensione dopo il drastico calo della contribuzione aziendale in seguito alla riduzione dell’aliquota di deducibilità dei contributi (dal 35% al 21%)
  • Borse: la reazione moderata cinese fuga i timori di scontro aspro che poteva portare anche al blocco delle forniture di alcuni importanti prodotti/materie prime cinesi verso colossi come Apple. Di conseguenza la reazione è positiva
  • Euro/dollaro: i dazi potrebbero impattare in prospettiva sull’economia rendendo più morbida la Fed e di conseguenza il dollaro prova a deprezzarsi

Dopo la reazione morbida cinese, di fatto il tema scontro Cina-Usa potrebbe essere archiviato fino alle prossime elezioni di medio termine USA. Trump probabilmente utilizzerà il nemico Cina in chiave elettorale ma è probabile che non ci sarà una escalation dello scontro. Il nemico unico cinese aumenta la probabilità che Trump voglia arrivare ad un accordo anche con la UE, il che significherebbe eliminare i timori dei dazi sul comparto auto europeo

E quindi? Ricapitoliamo le view aggiornate agli eventi più recenti

  • Tassi: temporaneo rialzo dei tassi Usa e tedeschi ma si avvicina l’area di acquisto dei Treasury sul comparto decennale USA/Germania i tassi possono arrivare a spingersi rispettivamente in area 3,15% e 0,60%. Verso fine anno però potrebbero emergere i dubbi sulla sostenibilità della crescita Usa al 4% e di conseguenza aumenterebbero i dubbi sui rialzi Fed. In poche parole, l’acquisto di Treasury decennali e biennali rispettivamente in area 3,15% e 2,80/3% potrebbe rivelarsi profittevole nei prossimi mesi
  • Spread: ritorno in area 200 pb. Gli operatori sono concentrati sul numero unico su deficit/PIL all’1,6%, poco importa per ora la composizione della manovra. Il Def è ancora un quadro di intenti programmatico che redige direttamente Tria. La percezione potrebbe cambiare quando la palla passerà al parlamento, soprattutto nel mese di novembre, in vista del confronto con la Commissione europea
  • Euro/Dollaro: Entro ottobre (novembre possibile ritorno in area 1,13/1,14. Ad ottobre ci saranno due appuntamenti elettorali in Germania, con le lezioni in Baviera (14 ottobre) ed Assia (28 ottobre). Se la Fed il 26 settembre confermerà il percorso di rialzo tassi alla luce di un impatto morbido del tema dazi, il dollaro potrebbe continuare ad apprezzarsi. Tra fine anno ed inizio 2019 si potrebbe temporaneamente assistere al deprezzamento del dollaro se sarà giusta l’ipotesi di rallentamento dell’economia Usa dopo il boom del secondo e terzo trimestre. Mediamente, mantenere una posizione lunga di dollari costituita in area 1,18 potrebbe comunque rivelarsi la strategia vincente fino alle prossime elezioni europee di maggio.
  • BORSE: clima positivo per le borse europee fino a circa metà ottobre, con possibile rispolvero del comparto auto per le seguenti ragioni: Minori timori di dazi Usa contro la Ue. Il nemico unico è diventato la Cina; Possibile recupero del mercato cinese, alla luce delle possibili manovre di stimolo (taglio tasse) in arrivo. Un modo per monitorare l’andamento dell’economia cinese è osservare l’andamento del rame che non a caso è ben correlato al settore auto europea; Possibile rientro del blocco vendite causato dall’implementazione (1 settembre) della nuova normativa di omologazione WLTP.

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