Cinque cartoline dell’estate sui mercati

I venti hanno soffiato forte sui mercati finanziari internazionali nei mesi estivi e in direzioni diverse. Crisi di governo in Italia, guerra dei dazi, inversione della curva dei rendimenti negli Stati Uniti e Brexit non sono certo temi da rilassanti letture sotto l’ombrellone. Ma come entriamo nell’autunno?

Cartolina d’agosto

Innanzitutto, se guardiamo all’andamento delle principali Borse tra giugno e agosto, vediamo che le performance sono positive. L’indice Morningstar global markets ha guadagnato il 4,8%, quello europeo il 2,3% e lo statunitense il 7,3% (tutti i dati sono in euro al 31 agosto 2019). Gli emergenti sono andati controcorrente, archiviando il periodo a -0,5%. Segno più anche per i benchmark obbligazionari, con il Morningstar Eurozone bond (governativi) cresciuto del 6,6%, l’Eurobond corporate a +1,6% e quello specializzato sul debito dei paesi in via di sviluppo a +5,5%.

Indici Morningstar globali a confronto - giugno -agosto 2019

E’ stato agosto il mese che ha mosso le acque con il riaccendersi della guerra commerciale tra gli Stati Uniti e la Cina, la crisi di governo in Italia, i timori di un nuovo default dell’Argentina e di un’uscita senza accordo del Regno Unito dall’Unione europea. In una parola, sono stati i rischi geopolitici i protagonisti e, secondo Hans-Jörg Naumer, responsabile Global capital markets & Thematic research di Allianz Global Investors, lo resteranno per i prossimi mesi. “La regola generale è che ‘meno sabbia entra negli ingranaggi del commercio mondiale, meglio è’; per la congiuntura, per i mercati e per tutti noi”, conclude Naumer.

Saluti da Roma

Piazza Affari ha chiuso il mese di agosto praticamente come lo aveva iniziato. Un ipotetico investimento di 10 mila euro nell’indice Morningstar Italy il 31 luglio, al 31 agosto valeva 10.010 euro. Nel mezzo, però, ci sono tanti alti e bassi e un minimo toccato a Ferragosto, quando si è consumato lo scontro più acceso sulla crisi del governo formato dal Movimento 5 stelle e dalla Lega. Poi il listino è risalito con le trattative per una nuova coalizione giallo-rossa (ossia con il Partito democratico), perché gli investitori hanno visto allontanarsi il pericolo di elezioni anticipate e di posizioni anti-europeiste.

Indice Morningstar Italy ad agosto 2019

Italia, tra nuovo governo e debolezza economica

L’ottimismo riguardo a una soluzione della crisi si è riflesso anche sullo spread tra i titoli di Stato decennali italiani e quelli tedeschi. Dal picco annuale del 31 maggio a 292 punti, il differenziale è sceso intorno ai 150 sulla notizia della nascita di un secondo governo con a capo Giuseppe Conte. “La nuova formazione è positiva per la stabilità politica nel breve”, commenta Carlo Capuano, Vice president Global sovreign ratings di DBRS. “Su un orizzonte più esteso, la possibilità di approvare una legge elettorale più proporzionale, così come l’elezione del Presidente della repubblica nel 2022 potrebbero essere un deterrente alla rottura della coalizione”.

L’Italia, però, fa i conti con una crescita economica anemica e, si legge in una nota di DBRS, un’agenda fiscale che continuerà ad essere basata su politiche redistributive, in queste condizioni, è improbabile che contribuisca a irrobustire il Pil (Prodotto interno lordo, Ndr). E’ una questione di lunga data che limita la possibilità di migliorare il rating sul debito sovrano. Inoltre, la stretta maggioranza al Senato e le divisioni interne e tra partiti potrebbero compromettere la durata dell’Esecutivo.

Washington-Pechino e ritorno

Durante l’estate è andato in scena un nuovo aspro capitolo della guerra commerciale tra gli Stati Uniti e la Cina, che ha rianimato i timori di un rallentamento globale e penalizzato i mercati emergenti che sono in altalena dalla tarda primavera.

Indice Morningstar EM estate 2019

“Nonostante il clamore mediatico, la guerra tra Usa e Cina rappresenta una piccola parte dei commerci globali, anche dopo l’ultima escalation”, spiega Dave Meats, senior equity analyst di Morningstar. “Questo teoricamente limita il potenziale impatto sull’economia globale. Ma l’America sembra intenzionata a espandere il raggio d’azione dei suoi dazi e altri paesi potrebbero rispondere allo stesso modo. Il rischio di un’ondata protezionista su vasta scala c’è e sarebbe ben più dannoso sulla crescita. Secondo alcune stime, peserebbe sul Prodotto interno lordo per l’1-2% dell’incremento medio di lungo termine.” Gli analisti di Morningstar non lo considerano lo scenario più probabile, ma ammettono che sia plausibile.

Tempesta estiva

Nella settimana di Ferragosto, la curva dei rendimenti dei titoli di Stato americani si è invertita. In pratica, il rendimento del governativo biennale ha superato quello del decennale. Si parla di “inversione” perché in condizioni normali le emissioni a più lunga scadenza pagano interessi più alti, in virtù del maggiore rischio che prende l’investitore. In passato tutte le volte che è avvenuto questo fenomeno, ha significato una recessione in arrivo. Di qui la preoccupazione degli investitori. Tuttavia, Dan Kemp, responsabile investimenti EMEA di Morningstar investment management, ricorda che investire è qualcosa di più complesso che decidere sulla base di un singolo indicatore. L’inversione della curva di per sé è poco utile, soprattutto se, come nel caso dello scorso agosto, dura pochi giorni. Inoltre, per comprendere l’impatto di determinati eventi sul portafoglio è necessario ragionare in termini probabilistici non deterministici. Infine, economia non è sinonimo di mercati dei capitali, per cui fare previsioni sulla prima, non è detto che aiuti ad avere migliori risultati finanziari. Nel lungo termine, infatti, questi dipendono dai prezzi pagati per l’acquisto di un asset.

Indici Morningstar US Treasury a breve e lungo termine

Bye, bye Londra

Sulla strada del ritorno dalle vacanze, è arrivato un nuovo capitolo Brexit. Il Primo ministro, Boris Johnson chiede (e ottiene) la sospensione del Parlamento britannico per cinque settimane, quelle utili per evitare un’uscita dall’Unione europea senza accordo. Poi arriva la doppia sconfitta in Parlamento: la Camera dei comuni vota una legge contraria al no deal e naufraga il progetto di elezioni anticipate il 15 ottobre. Successivamente, il premier si mostra più possibilista su un’intesa per evitare un addio disordinato. Il braccio di ferro continua. Intanto, la Regina Elisabetta ha formalmente approvato la legge, nota come Benn Bill, che impone al governo di chiedere all’Ue una proroga di tre mesi della Brexit, in caso di mancata intesa entro il 31 ottobre. Fare previsioni su come andrà a finire, dicono gli esperti, è impossibile.

Secondo gli analisti di Morningstar, la distinzione più importante, per comprendere le implicazioni di lungo termine sui fondamentali economici e delle imprese, è tra un’uscita con accordo o senza. Inoltre, ricordano che i risultati politici potenzialmente di rottura non necessariamente hanno impatti devastanti sugli investimenti. Nell’ultimo mese, la Borsa inglese ha avuto un andamento positivo, avvalorando l’ipotesi di chi ritiene i titoli azionari quotati a Londra a buon mercato in questo momento.

Indice Morningstar UK ad agosto 2019

A cura di Morningstar

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!