Cinque trend Esg per ridefinire il futuro degli investimenti

A cura di David Smith, Head of Corporate Governance Asia Pacific di Aberdeen Standard Investments

Mentre gli investitori si affacciano al nuovo decennio pervasi da un senso di urgenza rispetto alle tematiche Esg, occorre a nostro avviso approcciare questo vasto universo con metodo. Per questo abbiamo selezionato cinque trend ambientali, sociali e di governance (Esg) che a nostro avviso ridefiniranno l’attività di investimento negli anni a venire.

Alcune tematiche riguardano i problemi più attuali, altre si dirigono verso nuovi orizzonti. Ma tutte finiranno per plasmare il comportamento delle aziende e dei loro principali investitori, ovvero gli asset manager.

Il driver comune di questi trend è l’aumento dei timori globali relativi alle principali questioni Esg che, sollevando molte preoccupazioni, stimolerà ulteriormente gli investimenti Esg, dai comparti più di nicchia ai prodotti più mainstream.

La crescente domanda di trasparenza, dati e informazioni spingerà gli asset manager a integrare più esplicitamente l’analisi Esg nelle attività di due diligence e nei processi di costruzione dei portafogli. Per alcuni, questo implicherà un cambiamento radicale.

Sia che ciò avvenga sulla spinta delle aspettative degli investitori nei confronti delle aziende, oppure in virtù del riconoscimento che l’analisi Esg può contribuire fattivamente ai rendimenti, resta il fatto che tali tendenze aumenteranno il grado di interazione tra le società e i loro investitori, promuovendo un sostanziale miglioramento della sostenibilità, sia dei portafogli di investimento sia del pianeta.

1. Impatto ambientale

Per tutto lo scorso anno, fenomeni meteorologici estremi come cicloni, uragani, inondazioni e incendi hanno preso sempre più spazio sulle prime pagine dei giornali e sui social media. Di fronte alla previsione che il cambiamento climatico intensificherà ulteriormente gli eventi meteorologici futuri, è essenziale che le aziende, gli investitori istituzionali e gli asset manager si pongano le seguenti domande: 1) Qual è l’impatto della mia attività/dei miei investimenti sull’ambiente? 2) Qual è l’impatto dell’ambiente sulla mia attività/sui miei investimenti? Assisteremo probabilmente a un’accelerazione degli investimenti in energie rinnovabili e a un crescente disinvestimento dalle aziende che operano nei combustibili fossili. Potrebbe inoltre aumentare l’attenzione degli investitori verso la resilienza delle infrastrutture – strade, ferrovie, porti e aeroporti – al cambiamento climatico, spingendo a un aggiustamento della composizione dei portafogli di investimento.

2. Integrare la ricerca

Sebbene negli ultimi anni gli investimenti Esg siano divenuti oggetto di maggiore interesse, gli asset manager e gli investitori istituzionali hanno adottato approcci spesso differenti. Alcuni acquistano dati Esg da fornitori esterni per aumentare il livello di informazione nelle decisioni di portafoglio, mentre altri assumono analisti Esg per instaurare un dialogo attivo con le società solo dopo averle acquistate oppure affidano completamente le attività Esg a un soggetto terzo. Tuttavia, la mentalità sta cambiando velocemente e sta passando dal “quanto può costare l’Esg” al “come si può mettere in pratica l’Esg”. Sempre più asset manager si attiveranno per integrare capacità Esg nei propri team interni al fine di rafforzare le attività di due diligence preliminari all’investimento. L’integrazione dell’Esg è pertanto destinata a divenire una prassi ampiamente diffusa nei prossimi due anni, in quanto ne verrà riconosciuta l’importanza per la salvaguardia del successo duraturo delle aziende presenti nei portafogli.

3. Effetto dati

Prevediamo un sostanziale miglioramento della qualità e della coerenza dei dati Esg. Ci aspettiamo che le borse e le autorità di regolamentazione inaspriranno i requisiti di trasparenza. Di conseguenza, le aziende saranno costrette ad aumentare la portata e il livello di dettaglio delle informazioni che forniscono. Prevediamo inoltre che gli investitori eserciteranno pressioni affinché i fornitori di dati Esg migliorino la loro copertura a livello di società e raggiungano una maggiore uniformità delle metodologie. La richiesta degli investitori li costringerà a fornire meno dati, ma più significativi. Al contempo intravediamo una transizione dai dati quantitativi ai dati qualitativi. Gli investitori non si accontenteranno più di ricevere semplici informazioni di base. Vorranno comprendere la sostenibilità delle strategie aziendali e i miglioramenti che queste società potrebbero realizzare per aumentare il proprio valore. Il settore dei dati Esg non ruota più solo attorno ad attività di monitoraggio e limiti di tolleranza: in futuro dovrà puntare maggiormente sulla performance.

4. Redditività aziendale

Ancora oggi, alcune società considerano l’Esg come un’attività di pubbliche relazioni piuttosto che come un imperativo aziendale. Questo approccio è destinato a cambiare man mano che si sedimenterà la consapevolezza che fattori come la trasparenza e la resilienza al cambiamento climatico sono essenziali per la sostenibilità dell’attività aziendale. I team di gestione dovranno sapere, ed essere in grado di dimostrare ai propri consigli di amministrazione e investitori, in che modo i modelli di business proposti saranno sostenibili su un orizzonte di 10 anni. A tale scopo dovranno identificare e contrastare i rischi Esg presenti nei propri modelli di business che potrebbero rivelarsi dirompenti, dalla violazione dei dati ai rischi per la catena di fornitura, al malcontento dei propri lavoratori (che potrebbe essere causa di una rotazione delle figure chiave in azienda e della perdita di know-how). Considerare l’Esg non solo come uno strumento per gestire il rischio, ma anche per aumentare i rendimenti potrebbe essere la chiave per il cambiamento. Le imprese che sapranno dimostrare di tutelare i dati dei clienti, trattare la sostenibilità ambientale come priorità, promuovere un clima positivo fra i dipendenti e osservare elevati standard nella catena di fornitura incasseranno il favore dei consumatori. Questo ne aumenterà la redditività e, di conseguenza, l’interesse degli investitori.

5. Mandati definiti

Le domande relative all’Esg che gli investitori istituzionali rivolgono ai propri partner di gestione patrimoniale riguardano generalmente la selezione dei titoli e la costruzione del portafoglio. Riteniamo che sempre più istituti definiranno parametri Esg ai quali le società di gestione dovranno conformarsi per l’amministrazione dei portafogli. Prevediamo un significativo aumento di questo tipo di mandati nei prossimi anni. Pur continuando a contemplare requisiti di performance tradizionali, i mandati potrebbero richiedere ai fund manager di operare nell’ambito di un determinato limite di emissioni (budget di carbonio), oppure di gestire un portafoglio di società che abbiano un punteggio Esg minimo, o ancora di costruire un portafoglio a impatto ambientale o sociale quantificato. Mentre questo trend è già in atto in alcune regioni d’Europa, la crescente preoccupazione per le tematiche Esg tra i governi e le società imporrà nei prossimi anni un’accelerazione anche in Asia e nel resto del mondo di questo nuovo approccio.

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