CoCo Bond, cosa aspettarsi dal mercato dopo il caso Santander

Con l’avvicinarsi della prima data di richiamo di alcuni CoCo bond AT1 emessi nell’ambito di Basilea 3 (a distanza di cinque anni dall’emissione), quest’anno è probabile che si possa assitere per la prima volta al comportamento degli emittenti riguardo all’esercizio di questa opzione. “Dato che ciò costituirà un precedente per il mercato, gli investitori stanno monitorando attentamente la situazione – fa notare Lidia Treiber, Director Research per WisdomTree in Europa – dal 2018 molti investitori si domandano se Banco Santander intenda ritirare la propria emissione di CoCo bond AT1 6,25% da 1,5 mld di euro alla prima data di richiamo il 12 marzo 2019″.

In genere, quanto più ci si avvicina a un richiamo, tanto più nel mercato si indaga sulla possibilità che l’emittente rifinanzi l’obbligazione. “A partire dal terzo trimestre 2018 gli investitori hanno iniziato a interrogarsi sulle intenzioni di Santander – avverte Treiber – e ciò ha trovato riflesso nel prezzo spot del titolo, che il 4 gennaio 2019 è sceso a quota 94,48, quasi il 6% sotto la pari”.

All’inizio di febbraio Santander ha emesso nuovi CoCo bond AT1 denominati in dollari, raccogliendo 1,2 mld di dollari; questo ha alimentato le congetture che la banca avrebbe usato i proventi per richiamare le obbligazioni da 1,5 mld di euro con una prima data di richiamo imminente. “Per quanto ciò potesse sembrare plausibile, per qualificarsi come capitale AT1 un’obbligazione deve soddisfare 15 criteri specifici stabiliti da Basilea 3 che regolano anche il comportamento dell’emittente. Tra questi: nessuna azione intrapresa dalla banca deve alimentare l’aspettativa che l’opzione di richiamo sarà esercitata; le banche possono effettuare un richiamo solo se sostituiscono lo strumento richiamato con capitale di qualità analoga o superiore e la sostituzione di questo capitale avviene a condizioni sostenibili dal punto di vista della capacità reddituale dell’istituto; e la banca deve dimostrare che la sua posizione patrimoniale è nettamente più solida rispetto ai requisiti patrimoniali minimi dopo che l’opzione di richiamo viene esercitata. Pertanto, dato che le condizioni di mercato sono una componente mutevole dell’equazione, è importante che gli investitori comprendano il difficile equilibrio tra richiamare le obbligazioni alla prima data utile e mantenere al contempo la solidità patrimoniale della banca”.

Il 12 febbraio Santander ha confermato che non avrebbe richiamato i CoCo bond AT1 il 12 marzo. Questa notizia ha apparentemente sconcertato gli investitori sul momento, ma in passato gli obbligazionisti sono già rimasti scottati da Santander e avrebbero dovuto sapere che l’istituto non è estraneo a comportamenti controversi quando si tratta di gestione delle passività. Dopo essere sceso a quasi il 6% sotto il valore facciale, l’11 febbraio il prezzo spot del CoCo bond AT1 in euro si è riportato vicino alla parità, poiché gli investitori hanno iniziato a reputare molto probabile che il giorno dopo Santander avrebbe comunicato l’intenzione di richiamare il titolo. Alla fine, gli oneri da sostenere per mantenere il titolo in circolazione si sono rivelati inferiori ai costi di finanziamento correnti, e Santander ha lasciato intendere che la decisione si sarebbe basata esclusivamente sulle condizioni di mercato.

Ciò ha sicuramente scosso gli investitori nel mercato dei CoCo bond AT1, poiché le banche di solito richiamano le obbligazioni alla prima data utile, ma una situazione analoga si era già verificata nell’universo del debito subordinato, come ad esempio nel 2008 con Deutsche Bank AG. Riteniamo che il comportamento futuro degli emittenti sarà influenzato dal loro comportamento passato, dalla solidità dei loro bilanci e dalle condizioni di mercato. “Pertanto – conclude Treiber – non possiamo affermare che la decisione di Banco Santander di non richiamare l’obbligazione sarà una norma di mercato in futuro. Diversi grandi emittenti di CoCo bond AT1 andranno incontro alla loro prima data di richiamo nel 2019, e le loro decisioni dovrebbero gettare ulteriore luce sul futuro comportamento di mercato”.

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