Coface, revisione trimestrale delle valutazioni rischio paese

Coface rivede le proprie valutazioni sul rischio Paese e sul contesto imprenditoriale dei diversi Stati del globo. Secondo la società di assicurazione dei crediti, quotata all’Euronext Paris, il miglioramento delle valutazioni rischio paese è maggiormente percepibile nei paesi avanzati la cui crescita è prevista in aumento nel 2015 (+2,1%). La zona euro, guidata da Germania e Spagna, registra due cambiamenti positivi: Olanda e Belgio aumentano di un livello. Al contrario, le valutazioni nei paesi emergenti variano molto (crescita rivista al ribasso, al 4,2%). Brasile ed Ecuador sono posti sotto sorveglianza negativa e la Russia assiste al declassamento della sua valutazione sul contesto imprenditoriale.

Belgio e Olanda confermano la ripresa della zona euro 

Nel dettaglio, Belgio e Olanda migliorano la propria valutazionead A2; segue quella di Germania, Spagna, Regno Unito e Austria nel 2014 e del Portogallo a inizio 2015. Si conferma così il ritorno progressivo alla crescita nella zona euro (stimata da Coface a +1,3% nel 2015, dopo il +0,9% nel 2014). Nei due paesi, i consumi delle famiglie, le esportazioni e gli investimenti contribuiscono positivamente alla crescita. La diminuzione delle insolvenze d’impresa continua. In Belgio, il contesto politico è più stabile, con un governo concentrato sul consolidamento fiscale. In Olanda, l’inizio dell’anno è stato caratterizzato dall’aumento della fiducia da parte delle imprese del settore edilizio, in linea con l’incremento dei prezzi del mercato immobiliare (+3,6% a gennaio 2015 rispetto al livello più basso nel giugno 2013).

L’America Latina crolla

I paesi emergenti registrano tendenze differenti. Per quanto riguarda le buone notizie, si distinguono la Tunisia, la cui valutazione B è ormai accompagnata dalla sorveglianza positiva, e la Cambogia, riclassificata a C.

In Tunisia, la fine della transizione politica, che non dovrebbe essere messa a rischio dal pericolo di attentati terroristici, e la revisione del codice degli investimenti dovrebbero consentire un miglioramento del contesto imprenditoriale. Nel 2015, la crescita tunisina dovrebbe accelerare (+3%) e crescere di un mezzo punto rispetto al 2014, sostenuta dall’espansione della produzione agricola e dal rafforzamento dell’attività economica nell’industria. Inoltre, il paese beneficerà ampiamente dello sviluppo del contesto economico internazionale grazie ai prezzi bassi del petrolio e alla ripresa in Europa, principale destinazione delle sue esportazioni. Il settore turistico dovrebbe essere penalizzato dal rischio della sicurezza nel breve periodo.

La Cambogia prosegue il suo percorso di sviluppo. L’attività economica è robusta, con una crescita del PIL superiore al 7% a partire dal 2011, sostenuta dal settore turistico e dalla solidità delle esportazioni tessili, grazie a un accesso privilegiato nell’Unione europea, Stati Uniti e Canada. Gli investimenti diretti esteri continuano ad aumentare grazie alla rilocalizzazione nel paese delle fabbriche cinesi e vietnamite e alle partnership pubbliche-private stabilite nel quadro dei progetti per le infrastrutture energetiche. L’America Latina risente molto delle incertezze economiche e politiche, tra cui il crollo dei prezzi delle materie prime e il rallentamento della domanda cinese. Il Venezuela e l’Argentina, particolarmente colpite nel 2014 dai rischi maggiori di liquidità estera, non sono le uniche a risentirne.

Le valutazioni A4 del Brasilee B dell’Ecuadorsono poste sotto sorveglianza negativa.

In Brasile, le prospettive di una ripresa nel 2015 sembrano poco probabili (crescita attesa pari a -0,5%), a causa del calo dei consumi e degli investimenti. L’industria dovrebbe risentire ancora della mancanza di infrastrutture e di manodopera qualificata, unitamente al rischio elevato di carenza di acqua e un possibile razionamento dell’elettricità. L’industria automobilistica sarà penalizzata dal rallentamento economico dell’Argentina, sbocco principale, e anche il settore delle costruzioni e l’attività petrolifera offshore dovrebbero risentire del calo degli investimenti, a seguito dello scandalo di corruzione intorno alla Petrobras.

L’Ecuador, il secondo paese più colpito della regione dal calo dei prezzi del petrolio dopo il Venezuela, registra un peggioramento del proprio deficit di bilancio e un rallentamento considerevole della crescita (a 1,5% nel 2015, dopo il 3,8% nel 2014). Per mantenere la propria stabilità fiscale il paese ha bisogno che il prezzo del petrolio raggiunga i 120 dollari a barile. La dollarizzazione dell’economia rende difficile la svalutazione per sistemare i conti pubblici. Anche le esportazioni non petrolifere sono competitive, soprattutto verso l’Europa.

Il contesto imprenditoriale in Russia più fragile che mai

Dopo la revisione al ribasso della sua valutazione paese a C in ottobre 2014, la Russia subisce un ulteriore declassamento, questa volta del contesto imprenditoriale. Declassato a C, il contesto imprenditoriale è debole e soffre di lacune particolarmente evidenti in materia di protezione dei diritti di proprietà. La fragilità del governo e la mancanza di trasparenza da parte delle imprese contribuiscono a questo peggioramento, come anche le sanzioni messe in atto nel 2014 che hanno complicato l’attività delle imprese in alcuni settori. La Russia è classificata al 176° posto (su 215), secondo l’indice di governo della Banca Mondiale in termini di lotta alla corruzione, che resta un punto debole ricorrente.

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