Come posizionarsi in vista della earning season

A cura di Larry Hatheway, capo economista di GAM

Nelle ultime settimane i mercati hanno patito delle battute d’arresto dato l’indebolimento dell’entusiasmo relativo al trade reflativo. L’elemento catalizzatore è da ricercare nel timore che l’amministrazione Trump, dinanzi all’opposizione in alcuni ambiti come quello della riforma sanitaria, possa trovare ostacoli ai suoi sforzi volti ad introdurre misure di supporto alla crescita, compresa la riforma e l’espansione fiscale e la più generale riforma regolamentare. Questi sono timori comprensibili date le complessità legate al lancio di tali politiche a Washington, in un momento di così marcato disaccordo.

L’aspetto però su cui i mercati non si sono focalizzati è che l’economia globale continua a poggiare su solidi fondamenti. I dati del primo trimestre in Cina sono stati estremamente convincenti, anche se non sostenibili nel medio periodo. La crescita continua a migliorare tra le principali economie avanzate con pochi segnali di indebolimento.

I mercati stanno anche rispondendo al fatto che, fin tanto che la crescita appare solida, il rialzo non rappresenta un elemento di sorpresa. Ciò ci lascia intendere che uno degli elementi catalizzatori della performance dei mercati azionari globali, obbligazionari e di altri settori dei mercati dei capitali nel prossimo futuro sarà rappresentato dagli utili. Avvicinandoci alla stagione degli utili, le società hanno la necessità di dimostrare che il miglioramento nelle condizioni macroeconomiche sia permeato anche sugli utili. Ed è probabile che ciò si verifichi nella maggior parte dei casi, motivo per cui è troppo presto per essere pessimisti nei confronti dei mercati azionari.

Un altro fattore chiave sarà rappresentato dal rischio politico. Gli investitori hanno apprezzato l’esito del primo turno elettorale in Francia mostrando un incremento nella propensione al rischio e spingendo al rialzo i prezzi azionari e i rendimenti obbligazionari. Le aspettative che il rischio politico europeo non sottrarrà performance alla crescita globale rimangono alte, permettendo agli utili di supportare ulteriori rialzi azionari, soprattutto in Europa e nei Mercati Emergenti.

Tanto il secondo turno in Francia quanto le elezioni generali nel Regno Unito giocheranno ognuna il proprio ruolo, sotto forma di potenziale fonte di incertezza politica oppure, al contrario, alleviando le incertezza stesse.

Le elezioni peseranno anche in termini di agenda politica, in particolar modo per quanto riguarda la BCE. Se le elezioni francesi non porteranno con sé significative battute d’arresto, sarà sempre più difficile per la BCE difendere la propria posizione attuale, vale a dire una politica monetaria accomodante con una tendenza al quantitative easing. Questa tendenza potrebbe invertirsi e tornare a essere un approccio più neutrale, che dovrebbe supportare un ulteriore rialzo nei rendimenti obbligazionari, guidato questa volta soprattutto dai Paesi dell’Europa occidentale.

Di conseguenza, nel complesso, dal nostro punto di vista la scelta più corretta è quella di continuare a essere esposti ai mercati azionari globali, con l’aspettativa di performance molto convincenti in Europa, negli Emergenti e in Giappone, piuttosto che negli Stati Uniti. Sui mercati azionari continuiamo a monitorare i temi secolari come ad esempio l’IT, mentre adottiamo un posizionamento short in termini di duration sui mercati obbligazionari con una predilezione per il credito, soprattutto i veicoli di credito con short duration.

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