Commodity, un’asset class ancora appetibile stando ai flussi sugli Etp

a cura di Etf Securities

I forti afflussi sugli ETP sulle commodity dimostrano che le materie prime sono ancora un’asset class appetibile per gli investitori. Gli afflussi sia sui panieri sia sulle commodity individuali denotano un ampio interesse. Sostenere nuovo ottimismo nel settore significa attuare ampi tagli alla spesa per le attività estrattive, di fusione e trivellazione, che dovrebbero diminuire le forniture di materie prime, favorendo il rialzo dei prezzi. Non tutti gli investitori si mantengono bullish, come dimostrano i flussi sull’oro e sugli ETP short sulle commodity, perché restano in qualche modo divisi sull’outlook relativo alla crescita globale.

Gli afflussi nei panieri di commodity raggiungono il massimo in sedici mesi. Trascurate negli ultimi anni, le materie prime stanno tornando nei portafogli degli investitori. La scorsa settimana gli afflussi sull’ETFS Longer Dated All Commodities GO UCITS ETF (COMF) per 26.2 milioni di dollari americani, sull’ETFS EUR Daily Hedged All Commodities DJUBS EDSM (EALL) per 8.6 milioni e sull’ETFS Ex Agriculture and Livestock (XFRM) per 5.7 milioni hanno portato i flussi nei panieri diversificati al livello più alto da luglio 2014. I panieri sono tipicamente diffusi presso investitori che condividono un outlook bullish nel lungo o medio periodo sul settore nel suo complesso senza call su commodity specifiche. Sostenere nuovo ottimismo nel settore significa attuare ampi tagli alla spesa per le attività estrattive, di fusione e trivellazione che dovrebbero diminuire le forniture di materie prime, favorendo il rialzo dei prezzi. Mentre gli indici PMI manifatturiero dei mercati in via di sviluppo restano depressi, le controparti dei mercati sviluppati rimangono forti. Gli indici PMI Caixin di Germania, Stati Uniti, area euro e Cina diffusi la scorsa settimana hanno superato le attese, indicando una potenziale sorpresa al rialzo per la domanda di commodity. I dati solidi sul mercato del lavoro, emersi dal report lo scorso venerdì, indicano che lo scenario di crescita resta adeguato per un rialzo dei tassi. E’ possibile che questa precondizione limiti gli svantaggi che deriverebbero dal rialzo dei tassi per le materie prime.

Gli afflussi sull’oro raggiungono il livello più alto in 11 settimane. Gli investitori hanno continuato a incrementare la loro allocazione nell’oro, segnando la settima settimana consecutiva di flussi. La scorsa settimana ha registrato afflussi per 82.6 milioni di dollari americani nonostante un calo del 3.7% dei prezzi dell’oro nella settimana fino a giovedì (-4,7% a venerdì) e le prospettive di un aumento dello scenario dei tassi reali (che di solito frena i guadagni del metallo). Riteniamo che gli afflussi sull’oro siano la dimostrazione del ritorno del metallo giallo come hedge di portafoglio e monetario. L’oro come bene rifugio spesso è caratterizzato da sotto performance nelle fasi cicliche di tipo bullish, ma funge da contrappeso agli shock negativi. Il timing dei flussi indica che alcuni investitori restano preoccupati sull’outlook economico e sulla possibilità di attuazione di ulteriori stimoli monetari.

Gli afflussi pari a 8.7 milioni di dollari americani nell’ETFS Daily Short Copper (SCOP) raggiungono il livello più alto in due anni. Le persistenti preoccupazioni sulla solidità dell’outlook sulla Cina sembra stiano portando un sentiment ribassista verso i metalli industriali. La view resta comunque polarizzata, con gli ETP long sul rame che hanno ricevuto i primi afflussi in tre settimane, per un totale di 5 milioni di dollari americani.

 
 

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