Continuano gli investimenti sui metalli preziosi a dispetto del dollaro forte

a cura di Etf Securities

In recupero gli ETP sull’oro, con investimenti per 30 milioni di USD, trainati dalla prima settimana di segno positivo dei prezzi dell’oro nelle ultime quattro settimane. Il sentiment nei confronti dell’oro rimane volatile in virtù delle pressioni esercitate dalla solidità del dollaro USA e da una crescente probabilità (68%) di un rialzo dei tassi negli USA a dicembre, con conseguente miglioramento del costo-opportunità degli investimenti sull’oro. Storicamente, le aspettative di un rialzo dei tassi hanno favorito il dollaro USA e, al contrario, penalizzato le commodities, trend che tende a invertirsi una volta che il rialzo si concretizza. Malgrado i solidi fondamentali e il crescente clima di incertezza che si prospetta in futuro, prevediamo che la traiettoria dei prezzi dell’oro si manterrà volatile nel breve termine a fronte di una persistente polarizzazione dell’interesse degli investitori nei confronti del metallo prezioso. Gli ultimi dati della Commodity Futures Trading Commission (CFTC) indicano che le posizioni lunghe nette sull’oro, assestatesi a quota 71. rimangono al minimo degli ultimi due mesi.

Per la quinta settimana consecutiva sono aumentati gli investimenti di ETP sul platino, che hanno toccato quota 32,4 milioni di USD, il maggiore afflusso dall’aprile 2016. I prezzi del platino evidenziano una generale debolezza, in termini relativi, con un divario rispetto all’oro che ha toccato quota 337,5 USD per oncia troy, vicino ai massimi registrati lo scorso 27 giugno. A nostro avviso, la robusta domanda di un settore automobilistico globale impegnato a rispettare requisiti sempre più stringenti in termini di emissioni, nonché il prolungamento del disavanzo dell’offerta per il quarto anno consecutivo, dovrebbero sostenere i prezzi.

I disinvestimenti da ETP sull’energia hanno segnato, soprattutto nel settore petrolifero, una flessione per la quinta settimana consecutiva, assestandosi a quota 30 milioni di USD. Le dichiarazioni rilasciate da Roseneft, la più grande società petrolifera russa, secondo cui la Russia potrebbe incrementare la propria produzione di 4 milioni di barili al giorno, dichiarazione che ha spinto i prezzi del brent al minimo la scorsa settimana, hanno alimentato crescenti timori sulla reale credibilità dell’annuncio di un taglio della produzione di greggio da parte dei paesi dell’OPEC. Il Dipartimento dell’Energia USA ha segnalato un inatteso calo delle riserve di greggio (pari a 5,2 milioni di barili) a causa di un crollo delle importazioni, persino più marcato rispetto al calo di 3,8 milioni di barili annunciato dall’American Petroleum Institute (API). I dati positivi sulle scorte hanno favorito un rialzo dell’1% dei prezzi del WTI la scorsa settimana, innescando ulteriori prese di profitto sugli ETP sul greggio, che hanno chiuso in calo per la quarta settimana di fila.

Gli ETP agricoli sono stati penalizzati dal maggiore flusso di disinvestimenti dall’inizio del 2016 (19 milioni di USD), con i disinvestimenti sul caffè e su un ampio paniere di ETP agricoli in testa. Il prezzo dell’arabica è cresciuto del 40% dai minimi di inizio anno, frutto di una contrazione dell’offerta. Se, infatti, in Colombia i dati sul raccolto sono stati i migliori degli ultimi 23 anni e la produzione in Vietnam è cresciuta del 3,8%, per il prossimo anno è stato anticipato un calo del raccolto in Brasile, il primo produttore mondiale di caffè, sollevando timori di ulteriori sviluppi negativi.

Le posizioni di ETC long sull’EUR e short sull’USD sono cresciute di 16,2 milioni di USD in seguito a una settimana di continua corsa del dollaro che ha fatto seguito al marcato indebolimento dell’euro, spinto al ribasso dai segnali di allentamento monetario emersi in occasione dell’ultima riunione della BCE la settimana scorsa.

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