Coronavirus e nuovi dazi affossano le quotazioni dei metalli industriali

Le crescenti paure sull’impatto economico e sociale del Coronavirus, sempre più fuori controllo, hanno fatto precipitare i listini azionari cinese, il prezzo del petrolio, lo yuan e, soprattutto, i metalli industriali. Questi ultimi scontano poi inoltre le preoccupazioni degli operatori in merito all’introduzione di nuovi dazi sull’acciaio e sull’alluminio che scatteranno negli Stati Uniti a partire dall’8 febbraio.

Cancellati così immediatamente i guadagni delle commodity, delle azioni cinesi e dello yuan, ottenuti grazie alla firma dell’accordo commerciale di questo mese, a seguito della notizia che il virus continua a diffondersi facendo registrare i primi contagi anche in Europa e negli Stati Uniti.

Qualsiasi shock economico che danneggerà la crescita industriale e i livelli di consumo della Cina si diffonderà rapidamente negli altri Paesi a causa del collegamento commerciale globale con la nazione asiatica. Nel frattempo, per aiutare a limitare la diffusione della malattia, la Cina ha annunciato un prolungamento delle vacanze per il Capodanno lunare fino al 2 febbraio e Pechino ha sospeso le vendite di pacchetti turistici a discapito delle aziende che fanno affidamento sulla spesa dei viaggiatori cinesi di questo periodo. Il bilancio attuale delle vittime è salito a oltre 80, mentre i casi confermati negli Stati Uniti sono saliti a cinque.

Vediamo di seguito il quadro tecnico dei principali metalli industriali non ferrosi quotati al London Metal Exchange.

Rame

Apertura, ieri, in gap-down per le quotazioni del rame, con i corsi che si portano a ridosso dei minimi di novembre scorso a ridosso di area $5.800 andando a ritracciare il 61,8% di Fibonacci dell’onda rialzista in essere da settembre. La tenuta di questo livello dovrebbe favorire l’avvio di rimbalzi correttivi capaci di portare alla chiusura del gap-down aperto questa mattina in prima battuta, andando anche ad effettuare un pull-back alla media mobile a 100 giorni. Ad avvalorare la view correttiva, la prossimità degli indicatori di momentum nell’area di ipervenduto a conferma della necessità di un ritorno degli acquirenti nel breve periodo.

Alluminio

Nuove flessioni correttive per le quotazioni dell’alluminio, con i corsi che hanno violato al ribasso l’area di supporto rappresentata dalla media mobile a 100 giorni proponendo flessioni in direzione della trendline ribassista in essere dai minimi di ottobre. Il raggiungimento di questo livello, testando l’obiettivo del doppio massimo in figura, dovrebbe favorire il ritorno degli acquisti per rimbalzi correttivi di breve. A confermare detta view, anche la prossimità degli indicatori di momentum all’area di ipervenduto che necessita di una ripresa delle quotazioni per tornare nell’area di neutralità.

Nickel

Violata al ribasso l’area di supporto posta a 13.000 dollari per tonnellata, ovvero minimi di dicembre e trendline rialzista in esser dai minimi del 2019, le quotazioni del nickel ripropongono nuove flessioni in direzione della parte bassa del canale rialzista di lungo periodo. La tenuta di questo livello fornirà il ritorno degli acquirenti, supportati anche dall’ingresso degli indicatori di momentum nell’area di ipervenduto.

A cura di Wings Partners Sim

 

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