Coronavirus, quale sarà il profilo della futura ripresa

A cura di Rob Lovelace, Equity Portfolio Manager di Capital Group

L’impatto di Covid-19 si sentirà ancora per molto tempo, certamente fino al 2021, ma avrà un effetto decrescente. Quello che abbiamo imparato dalla Cina è che dobbiamo agire rapidamente, con decisione e con disciplina. I mercati azionari cinesi si sono mantenuti relativamente stabili da quando il Paese ha iniziato ad avere la situazione sotto controllo. Ad esempio, i titoli cinesi sono scesi del 15,9% dal 19 febbraio (l’inizio di questo particolare mercato orso) al 17 marzo, a fronte di un calo del 25,2% per gli Stati Uniti, del 21,6% per il Giappone e del 31,4% per l’Europa.

C’è una sorta di biforcazione a livello mondiale per quanto riguarda la risposta a Covid-19. Anche se i governi intervengono rapidamente rappresenta comunque uno shock economico molto forte, ma poi si vedrà una ripresa, come è accaduto in Cina e a Singapore. Se queste azioni non verranno intraprese, è probabile che si finisca con un maggiore shock umanitario e un prolungato periodo di difficoltà economica; come sembrerebbe stia accadendo in Italia, Spagna, Regno Unito, Francia e alcuni altri Paesi.

Negli Stati Uniti stiamo cercando di definire la nostra posizione. Abbiamo adottato le mosse iniziali, ma se non passeremo a un incremento del blocco e non stronchiamo il problema sul nascere, si muoverà più velocemente e avrà un impatto maggiore. Ci sarà una recessione. La domanda è quanto durerà, è difficile prevederlo, ed è questo che sconvolge il mercato.

I mercati stanno riconoscendo che i diversi tipi di risposta dei governi porteranno a risultati diversi sul mercato azionario. In ogni caso, crediamo che supereremo tutto questo e tra 24 mesi ci troveremo in condizioni migliori. È solo il percorso che ci porterà fin lì ad essere ancora poco chiaro.

Le aziende farmaceutiche sono le principali beneficiarie, in particolare negli Stati Uniti oltre a altre realtà in tutto il mondo che sono al lavoro per la sintesi di promettenti vaccini. E, peraltro, ci sono società con capacità in eccesso nelle linee di produzione, che potranno produrre questi vaccini se testati e sviluppati con successo.

L’industria dei beni di prima necessità e quella alimentare hanno resistito in questo contesto, così come i produttori di bevande. Il mercato immobiliare dovrebbe beneficiare di tassi più bassi, ma potremmo osservare un certo impatto sul fronte commerciale a causa di un potenziale contraccolpo sulle piccole imprese. L’aumento del traffico internet aiuta le aziende delle telecomunicazioni grazie a un maggiore utilizzo dei dati, e le utility traggono vantaggio dalle tariffe più basse. Anche se il trend positivo di questi ultimi due settori è più pronunciato nei Paesi al di fuori degli Stati Uniti. Anche le società di qualità in crescita nel settore tecnologico e di internet con forti flussi di cassa e bilanci solidi hanno avuto una buona capacità di tenuta. Dall’altro lato, i titoli value continuano a faticare in questo contesto. Il petrolio corre su un doppio binario, con il rallentamento dell’economia e la lotta geopolitica tra i sauditi e i russi.

I settori a minore rischio

Come investitori, dobbiamo concentrarci su ciò che è cambiato in modo permanente. La nostra metafora è quella di guardare dall’altra parte del tunnel. Sarà anche un viaggio difficile, ma so che alcune aziende andranno bene. Ci concentriamo, in particolare, su alcune delle società internet e dei leader di mercato che abbiamo nel nostro portafoglio da molto tempo.

Per alcune società, come gli operatori crocieristici, il mondo è fondamentalmente cambiato. La nostra analisi si interroga se i modelli siano cambiati in modo permanente per alcuni settori, o se il business tornerà alla normalità una volta superato tutto questo. Un’altra osservazione è che ci sarà un baby boom globale che emergerà dalle quarantene e dall’allontanamento sociale: le aziende produttrici di pannolini saranno da tenere d’occhio.

La Federal Reserve ha chiaramente segnalato le sue preoccupazioni tagliando quasi a zero il tasso sui Fed Funds e istituendo programmi straordinari di liquidità impiegati per l’ultima volta durante la crisi finanziaria globale. Fornire liquidità al sistema è importante e assolutamente necessario. La liquidità è stata una sfida, anche nei Treasury, tipicamente il mercato più liquido al mondo. Per contribuire a migliorare la liquidità, la Fed ha riavviato il quantitative easing (Qe) con l’impegno di acquisti illimitati in Treasury e titoli garantiti da ipoteca delle agenzie federali. La Fed ha anche riavviato il Commercial Paper Funding Facility per aiutare a garantire alle aziende l’accesso alla liquidità a breve termine.

A differenza della Grande Recessione, le banche sono in buona salute, in parte grazie alla ristrutturazione post 2008. Probabilmente vedremo un’assistenza governativa all’industria aerospaziale, aerea e alberghiera, simile al Tarp del 2009. Prevediamo anche aiuti per i lavoratori a ore, che potrebbero subire una riduzione degli orari o perdere del tutto il lavoro, oltre ad altre forme di sostegno governativo. Consideriamo queste azioni molto positive.

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