Intervista di Davide Pantaleo (TrendOnline) a Gianluigi Raimondi, analista tecnico e co-fondatore di FinanzaOperativa.com del 1° agosto 2019
Il Ftse Mib sta risalendo la china dopo il netto calo partito dai top dell’anno. La discesa si può considerare conclusa o vede ancora rischi nel breve?
Il Ftse Mib nelle ultime sedute è arrivato ad un passo dal test della media mobile a 50 giorni transitante a 21.180 punti. L’indice ha violato in area 21.600 un importante supporto statico di medio termine, ma malgrado ciò gli indicatori tecnici non sono ancora entrati in zona di ipervenduto. Di conseguenza non si può escludere un’ulteriore discesa del Ftse Mib che potrebbe spingersi in primis a ridosso dei 21.000 punti e poi verso area 20.750/20.740, sotto cui l’attenzione andrà rivolta alla soglia dei 20.500 punti. Se i 21.180/21.000 punti si dimostreranno un valido livello di supporto, allora potremmo assistere ad una nuova inversione rialzista dei corsi. A Piazza Affari però è anche possibile una fase laterale intorno ai 21.300/21.350 punti e onestamente è l’ipotesi per la quale propendo al momento, pur non escludendo ulteriori ribassi.
Cosa può dirci in merito al recente andamento di Intesa Sanpaolo e Unicredit? Quali le attese nel breve?
Dal punto vista tecnico, fino a quando Intesa Sanpaolo si manterrà al di sopra del supporto dinamico di breve/medio termine a quota 1,93 euro, il trend rimarrà rialzista. C’è da dire però che la correzione delle ultime sedute e l’ancora ampia distanza dalla zona di ipervenduto potrebbero portare ad una violazione di area 1,93 euro da parte di Intesa Sanpaolo, ma molto dipenderà dall’andamento generale di Piazza Affari, vista la forte correlazione del titolo al mercato. Con la tenuta di 1,93 euro si potrebbe avere un recupero verso i 2,1 euro, mentre sotto gl 1,93 avremo nuovi obiettivi al ribasso in zona 1,85 euro.
Unicredit tra le sedute di martedì e mercoledì ha generato due segnali ribassisti con la violazione a quota 10,75 euro della media mobile a 50 giorni. Solo nell’ipotesi in cui il supporto statico di breve termine a quota 10,5 euro dovesse dimostrarsi valido, potremmo assistere ad un tentativo di inversione al rialzo. Sotto i 10,5 euro Unicredit perderà ancora terreno verso quota 10 euro e personalmente propendo per questa ulteriore flessione dei corsi, visto l’aumento dei volumi di scambio e l’ampia distanza dalla zona di ipervenduto, segnalando il tendenziale ribasso degli indicatori, a partire dall’Rsi a 14 periodi.
Fca si è riportato sopra quota 12 euro dopo la trimestrale presentata ieri. Cosa può dirci di questo titolo?
Fca ieri ha generato un segnale di recupero, ma resta graficamente inserito in un’ampia fascia di trading range compresa tra 11,15 e 12,8 euro. Solo oltre i 12,8 euro potremmo assistere ad un credibile e duraturo sviluppo di un uptrend, con obiettivi in zona 13,5/13,7 euro prima e in seguito oltre quota 14 euro. L’eventuale ritorno di Fca sotto il supporto di breve termine posto a quota 11,9 euro potrebbe favorire un ritracciamento verso 11,4 euro prima e 11,2/11,5 euro in un secondo momento.
Poste Italiane ha reagito molto bene alla diffusione dei conti del secondo trimestre. Qual è la sua view su questo titolo?
Poste Italiane sembra aver ripreso quota e dal punto di vista tecnico ha confermato a 9,3 euro la tenuta della media mobile che sta fungendo anche da supporto dinamico ascendente.