Cosa attendersi dai mercati obbligazionari per il secondo semestre?

A cura del team Global Fixed Income, Currency and Commodities Group di J.P. Morgan AM
Il primo semestre ha portato difficoltà inattese per gli investitori nel reddito fisso e i rendimenti realizzati sono stati deludenti. Ora che i prezzi scontano gran parte degli sviluppi negativi, quali sono le possibilità di migliorare il risultato nella seconda metà dell’anno?
Fondamentali
Il quadro fondamentale è positivo. I dati macroeconomici statunitensi si mantengono solidi e la crescita del PIL del secondo trimestre dovrebbe attestarsi al 3-4%, mentre l’inflazione riprende gradualmente vigore. Per tale motivo, la Federal Reserve ha già alzato due volte i tassi d’interesse quest’anno e ci aspettiamo altri due interventi entro la fine del 2018. Il rallentamento dei dati economici europei segnala che il movimento sincronizzato della crescita si sta probabilmente attenuando, ma la politica monetaria inizia a stabilizzarsi e l’economia globale continua nel complesso ad espandersi. I bilanci aziendali godono di un’ottima salute, come attestano i risultati del primo trimestre superiori alle aspettative e le previsioni di un’ulteriore crescita degli utili e dei fatturati per il secondo trimestre. Tra gli emittenti del settore High Yield europeo non si sono ancora verificate insolvenze da inizio anno e i coefficienti di leva finanziaria sono rassicuranti, anche perché le società continuano a destinare i proventi delle emissioni obbligazionarie verso attività che favoriscono i bilanci. Ciò nonostante, va riconosciuto l’impatto esercitato quest’anno dal rischio idiosincratico: le tensioni sui dazi commerciali e gli eventi politici in Europa sono solo due dei problemi a cui gli investitori hanno dovuto far fronte nell’ultimo periodo.
Valutazioni quantitative
Malgrado la solidità della crescita, l’impennata della volatilità registrata a inizio anno non sembra destinata a rientrare. Sul fronte azionario, l’indice VIX ha periodicamente registrato picchi superiori al suo livello di partenza di gennaio e queste turbolenze non hanno risparmiato neppure il reddito fisso. Gli spread delle obbligazioni societarie Investment Grade statunitensi si sono ampliati di 30 punti base (pb) nel primo semestre, mentre i differenziali dei titoli High yield europei sono saliti di oltre 100 pb e quelli statunitensi di 20 pb. Anche i Mercati Emergenti hanno risentito pesantemente dell’aumento della volatilità e il rendimento dell’indice delle obbligazioni in valuta locale è salito di quasi 50 punti base al 6,6%. Nello stesso periodo i tassi dei Treasury decennali sono gradualmente aumentati dal 2,4% al 2,8% e di conseguenza gli investimenti nel reddito fisso hanno prodotto risultati deludenti: i rendimenti dei titoli High Yield europei sono scesi dell’1,7% da inizio anno e i vari segmenti del debito dei Mercati Emergenti hanno registrato perdite comprese tra il 3% e il 6,5% (tutti i dati sono aggiornati al 30 giugno). Movimenti di entità così rilevante a volte finiscono per autoalimentarsi, ma sorge spontaneo chiedersi se sarà possibile scovare opportunità di guadagno interessanti almeno nel ‘secondo tempo’ di quest’anno.
Gli spread e i rendimenti del reddito fisso sono aumentati significativamente nella prima metà dell’anno

Fattori tecnici
La volatilità ha interessato anche i fattori tecnici: le obbligazioni ad alto rendimento risentono da tempo di una fuga di capitali, a fronte della costante fuoriuscita di investimenti dai fondi High Yield europei negli ultimi 12 mesi ed esodi dai fondi dei Mercati Emergenti che solo quest’anno sono ammontati a 6 miliardi di Dollari. Sul fronte dell’offerta vi sono buone ragioni per muoversi con cautela nel resto dell’anno, visto che le emissioni societarie Investment Grade sul mercato primario europeo dovrebbero acquistare vigore in parallelo alla riduzione degli acquisti di obbligazioni societarie da parte della Banca Centrale Europea. Tuttavia, i deflussi da alcune aree del mercato sembrano indicare che gli investitori siano pronti a rientrare in campo nel secondo semestre, se si presentassero opportunità interessanti.
Cosa significa per gli investitori obbligazionari? 
La prima parte dell’anno è stata senza dubbio ricca di difficoltà e i rischi politici e idiosincratici hanno costantemente occupato le prime pagine, anticipando il ritorno della volatilità rispetto alle nostre attese. A causa della portata di alcune delle correzioni registrate, ora le valutazioni stanno tornando su livelli interessanti e i prezzi di mercato scontano la maggior parte delle notizie negative e dei rischi geopolitici. Alla luce della situazione, il secondo semestre potrebbe offrire opportunità per recuperare le perdite subite nel “primo tempo”.
 

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