Covid-19, il lusso soffre ma nel settore l’M&A non si ferma

Ieri Burberry ha dato indicazioni sull’impatto più recente dall’epidemia di Coronavirus sul proprio business: dal 24 gennaio le vendite  sono in calo del -40%/-50%. Gli impatti erano inizialmente in Mainland China, che nel frattempo ha iniziato a migliorare (come riportato di recente anche da altri players in occasione dei risultati: Brunello Cucinelli, Ferragamo, Prada).

Tuttavia, nelle ultime settimane il business si è deteriorato in Europa e Burberry riferisce che oltre il 60% dei negozi nel Veccho Continente e circa l’85% di quelli in Usa sono chiusi al momento e quelli ancora aperti lavorano ad orari ridotti e con significativi cali di traffico.

Nel complesso 40% dei negozi Burberry su base globale sono chiusi e la società si aspetta ulteriori chiusure nei prossimi giorni.

Pertanto il management, come segnalato dagli analista di Equita, prevede che nelle ultime settimane del trimestre le vendite di  attestino su -70/-80% e un complessivo del trimestre del -30%.

Nel settore del lusso l’M&A non si ferma

Nonostante questo scenario, secondo Bloomberg, Lvmh starebbe ancora valutando di acquistare azioni Tiffany sul mercato (dopo la pubblicazione dei risultati, previsti per il 23 marzo) dato che le quotazioni del titolo oggi, a 126 dollari, sono inferiori rispetto al prezzo di offerta di 135 dollari. Questo permetterebbe a Lvmh di ridurre in parte l’esborso per l’operazione, pari a 14.7 mld di euro.

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