Ormai il tasso di trasmissione del Corovirus Rt è sopra l’1% in 29 dei 50 Stati Usa, cosa che lascia intendere che il trend nel breve è destinato a continuare. Tra i singoli numeri spicca il +6.9% dell’Arizona e il +4.3% della popolosissima California. Il Texas ha comunicato che a questi ritmi lo spazio nelle terapie intensive si esaurirà in 11 giorni. A livello nazionale le ospedalizzazioni sono salite del 5% ieri, ritmo massimo dal 14 Aprile. Un chiaro segnale che non è un fenomeno legato all’aumento dei test, e che entro breve anche il numero delle vittime inizierà a salire. Il Governatore della California Newsome ha dichiarato che al momento non ripristina lo “stay at home order” ma se le cose peggiorano lo farà, mentre quello del Texas, Abbott, ha consigliato vivamente la gente di stare a casa. L’EU sta considerando di bloccare gli ingressi dagli USA quando riaprirà le frontiere il primo luglio.
Il sentiment sull’azionario ha preso a incupirsi, anche per l’intenzione poi degli Usa di applicare dazi per 3.1 mld di dollari su beni EU e UK. “L’impressione personale è che il movimento odierno abbia motivazioni tecniche rilevanti come e più del newsflow – afferma Giuseppe Sersale, strategist di Anthilia Capital Partners Sgr – in sostanza, un eccesso di ottimismo di breve, evidente da un ampia gamma di indicatori statistici, e contestuale ad una chiusura di trimestre che dovrebbe vedere robusti ribilanciamenti da parte dei fondi pensione e altri fondi passivi, con riduzione del peso di equity”.
Sul fronte tecnico, per l’S&P 500 “la discesa sotto i 3.080 punti fa si che il consolidamento delle ultime sei sedute si evolve al ribasso, cosa che configura un massimo decrescente e presumibilmente un test di quota 3.000” fa inoltre notare Sersale.
Il trend dell’S&P 500 – grafico su base daily