Cresce l’influenza della Cina sui mercati globali

A cura di Gam

Passaggio a una crescita guidata dai consumi Malgrado il rapido deleveraging, la Cina ha archiviato un’ottima crescita nel 2018. L’invecchiamento demografico ha determinato un forte aumento di salari e stipendi, tanto che la quota del PIL destinata alle remunerazioni equivale ora a quella degli USA. Ciò funge da ulteriore catalizzatore per questa trasformazione. Al contempo, il settore immobiliare occupa una posizione delicata e dipende molto dalle politiche: da un lato, l’abbondanza di proprietà influenza il comportamento dei consumatori, ma dall’altro lato i settori a valle, come quello edile o delle materie prime, sono ancora rilevanti e importanti per il governo. Inoltre, i proventi derivanti dalla vendita di terreni rappresentano ancora una fonte sostanziale di reddito per le amministrazioni locali. Il mercato del credito si è indebolito da inizio anno a causa dell’escalation degli eventi geopolitici e della cospicua offerta. Da parte nostra, investiamo in Cina con portafogli obbligazionari focalizzati su imprese statali solide e indipendenti, titoli immobiliari selezionati e obbligazioni senior step-up di qualità investment grade. La crescita della Cina dovrebbe andare a beneficio di alcuni esportatori esteri ed è proprio per questo effetto regionale che possediamo anche obbligazioni convertibili giapponesi.

Affinità con la tradizione La Cina è un grande paese, con un enorme potenziale di ulteriore crescita economica e del reddito. Vanta tendenze demografiche e sociali molto incoraggianti, con una classe medio-borghese e abbiente in espansione destinata a raggiungere il 35% della popolazione. Questo ribilanciamento dell’economia sta favorendo i consumi e ampliando la base di clienti interessati ai beni di lusso. In Cina, i Millennial rappresentano una categoria molto importante, soprattutto quando si tratta di abitudini di spesa nel mondo digitale e dello shopping online. I turisti cinesi sono i clienti numero uno al mondo, non solo perché acquistano prodotti tipicamente costosi, come borse e orologi, ma anche per i settori come la cosmesi, i liquori e l’athleisure.

Una tendenza di crescita secolare a lungo termine Alcuni titoli europei sono esposti a una tendenza di crescita secolare a lungo termine. Parte di questa espansione strutturale proviene dall’incremento dei consumi nella classe media dei paesi emergenti in ambiti come beni di lusso, bevande, sanità e ascensori. La Cina, in particolare, è molto importante per l’impatto che esercita sull’economia mondiale – cosa che ha spinto uno dei nostri team a visitare di recente alcune realtà aziendali a Shenzhen. Da parte nostra, siamo molto interessati alle società esposte a questo aumento della spesa fra i consumatori della classe media cinese e la buona notizia è che le realtà globali meglio esposte a questo trend si trovano in Europa. Si pensi, ad esempio, a LVMH, che possiede il marchio Louis Vuitton e alcuni brand di cognac e champagne, o a Richemont, titolare di Cartier e di altri brand di orologi, oltre che di società come Pernod Ricard. Altrettanto interessante è il produttore di ascensori Schindler: due terzi dei nuovi ascensori venduti oggi a livello mondiale vengono installati in Cina.

Da una dimensione nazionale a una internazionale L’espansione su scala internazionale è a tutti gli effetti un’ambizione a lungo termine per le società cinesi che, tuttavia, in un’ottica di breve periodo rimangono ancora molto concentrate sul mercato nazionale, seppur ampio e in costante crescita. Le società cinesi non hanno molta esperienza nei mercati esteri e soprattutto quelle operanti nel settore dei beni di consumo di base e voluttuari hanno bisogno di approfondire le conoscenze in fatto di marketing e branding. Ad intraprendere la strada verso i mercati esteri sono state finora società sanitarie e automobilistiche. Un’altra strategia consiste nel mettere gli occhi su realtà europee o statunitensi per possedere aziende con capacità tecniche migliori: un esempio su tutti è il gruppo automobilistico Zhejiang Geely che ha acquistato Volvo. I consumatori cinesi in generale si stanno trasformando nel catalizzatore della crescita economica, soprattutto in settori come moda, bellezza, viaggi, intrattenimento e automobili.

Prezzi delle materie prime e valute Come seconda maggiore economia al mondo (in base ad alcuni indicatori destinata a conquistare presto il primo posto), lo sviluppo della Cina ha influenzato molti settori e soprattutto i prezzi delle materie prime. La sua rapida crescita, gli elevati requisiti energetici per unità del PIL e la repentina urbanizzazione hanno contribuito a mantenere ben sostenute le quotazioni di energia e metalli industriali, la cui volatilità è aumentata anche a seguito del cambiamento di percezione sull’espansione cinese. Di conseguenza, la domanda nazionale di materie prime ha creato terreno fertile per il rafforzamento delle “commodity currency” come il dollaro australiano e quello neozelandese o il peso cileno. Negli anni immediatamente successivi alla crisi finanziaria globale, il contributo della Cina alla crescita del PIL mondiale è notevolmente aumentato, trasformando il paese in un barometro chiave del sentiment “risk-on / risk-off” ad esempio nell’estate del 2015 o nel primo trimestre del 2016. All’inizio del millennio, l’ampio surplus delle partite correnti cinesi ha permesso a Pechino di elargire al resto del mondo ingenti prestiti sotto forma di accumuli di riserve, concentratisi in modo sproporzionato soprattutto nei Treasury statunitensi. Il conseguente “eccesso di risparmi globali” ha mantenuto i tassi d’interesse negli USA e in altri paesi ben al di sotto dei livelli di compensazione del mercato, contribuendo alla formazione di quelle eccedenze del settore immobiliare europeo e statunitense che sono poi culminate nella crisi finanziaria globale. Sebbene il surplus estero della Cina sia oggi molto più contenuto, gli investitori monitorano con attenzione eventuali notizie riguardo a possibili cambiamenti nelle modalità di risparmiodel paese, come avvenuto di recente con gli investimenti esteri diretti, compresi quelli nei fondi private equity delle economie avanzate.

Crescita del turismo Il settore dei viaggi fornisce un ottimo esempio del ruolo emergente dei Millennial cinesi e delle relative abitudini di spesa. Il 2018 è l’Anno del Turismo Cina-UE e il numero di notti che i turisti cinesi trascorrono nell’Unione Europea è già triplicato rispetto agli ultimi 10 anni. Morgan Stanley stima che, entro il 2020, i viaggiatori provenienti dalla Cina raggiungeranno i 400 milioni. Il passaggio della Cina a un’economia a più alto reddito promuoverà anche una maggiore mobilità e i cittadini cinesi potranno permettersi di viaggiare all’estero, a tutto vantaggio di molte altre economie mondiali. Gli ovvi beneficiari di questa tendenza saranno le compagnie aeree e le strutture alberghiere, seguite a ruota dalle società che gestiscono le varie attrazioni turistiche. Anche i beni di lusso e gli operatori duty free dovrebbero continuare a godere della spesa dei cinesi, che si prevede contribuirà a un incremento del 70% dell’attuale crescita del settore luxury. I cinesi, infatti, sono i clienti numero uno di beni di lusso, i cui acquisti hanno registrato un’impennata rispetto agli ultimi vent’anni.

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