Crescita dell’Eurozona, la Francia supera la Germania

A cura di Olivier De Berranger, Chief Investment Officer di La Financière de l’Echiquier

Si è spento, la scorsa settimana, il ciclista francese Raymond Poulidor, “l’eterno secondo” che non ha mai indossato la maglia gialla all’arrivo del Tour sugli Champs-Élysées. Quattordici partecipazione e sette podi sigillano un bilancio sportivo certamente non commisurato alla sua popolarità. Eppure, nell’immaginario rimane il ricordo di un eroe.

Potremmo avventurarci alla ricerca di somiglianze con l’economia francese all’interno del plotone dell’Eurozona. Nella gara per la crescita del Pil, la Francia, da quattordici stagioni ormai, insegue la maglia gialla tedesca.

Sottraendosi però alla maledizione di Poulidor, la Francia sta acquisendo un nuovo status. Infatti, nel secondo e terzo trimestre del 2019 la crescita francese è stata più dinamica di quella tedesca e il suo contributo allo sviluppo dell’area è stato maggiore. Il motore francese subentra quindi in un periodo chiave mentre la Germania, colpita da un grave crampo industriale, sta schivando la recessione tecnica, cioè due trimestri consecutivi di lieve contrazione.

Se il doping nel ciclismo è proibito, in economia è tollerato, addirittura incoraggiato sotto forma di stimoli monetari e/o di bilancio. E così, l’Eurozona sta attualmente beneficiando dell’ultima ricetta del dottor Draghi, i cui effetti cominciano a dare i primi frutti. Le condizioni finanziarie si sono allentate e i dati economici di ottobre evidenziano un timido rimbalzo nel ciclo. A livello di bilancio, lo stimolo è asimmetrico visto che in Francia il disavanzo è atteso in aumento del 3,2% mentre in Germania dovremmo assistere, grazie al rigore di bilancio, a un avanzo dell’1%. Questo rigore tedesco si pone del resto come una zavorra per la crescita visto che il debito fiscale “costa meno di zero” in un mondo di tassi negativi. Gli indicatori francesi dell’attività delle aziende sono in forte ripresa e le vendite al dettaglio sono più solide rispetto alla Germania. Gli indici borsistici nazionali riflettono questo passo diverso: dall’inizio dell’anno, sulla base dei dividendi per entrambi gli indici, il Cac 40 supera di quasi il 5% il suo omologo tedesco.

La Francia indossa quindi attualmente la maglia gialla dei principali paesi dell’Eurozona. Speriamo che nella sua scia possa trascinare il suo partner migliore.

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