Crif: nel 2015 cresce ancora la domanda di credito delle imprese

Il numero delle domande di finanziamento presentate dalle imprese italiane, nell’aggregato di ditte individuali e società, nel IV trimestre del 2015 ha fatto segnare un aumento del +8,1% (dato ponderato sul numero di giorni lavorativi) rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, dato che porta l’incremento nell’intero 2015 ad un +4,5% rispetto all’anno precedente.
Si tratta non solo della migliore performance dell’anno appena concluso ma, in termini assoluti, del trimestre che ha fatto registrare il maggior numero di richieste dal 2008 ad oggi. Per altro, l’analisi di CRIF relativa all’intero 2015 evidenzia un incremento significativo anche nel confronto con le rilevazioni di tutti gli anni precedenti, a conferma del fatto che le imprese italiane non hanno mai smesso di rivolgersi agli Istituti di credito.
Piuttosto, quella che è cambiata nel corso degli ultimi anni è stata la finalità per le quali i finanziamenti sono stati richiesti: in primis per sostenere l’attività corrente durante gli anni più duri della crisi, sempre più frequentemente per sostenere gli investimenti e lo sviluppo del business negli ultimi periodi di osservazione.
Queste le evidenze più rilevanti che emergono dall’ultimo aggiornamento del Barometro CRIF sulla domanda di credito da parte delle imprese elaborato sulla base del patrimonio informativo di EURISC – il Sistema di Informazioni Creditizie di CRIF che raccoglie i dati relativi a oltre 77 milioni di posizioni creditizie di cui più di 8 milioni attribuite a utenti business.
“L’andamento delle richieste di finanziamento rappresenta un indicatore fondamentale per tastare il polso, in modo tempestivo, alle imprese – spiega Simone Capecchi, Direttore Predictive Information Solutions di CRIF -. Nell’anno appena concluso dopo un primo trimestre all’insegna della prudenza si è assistito ad una progressiva accelerazione della domanda di finanziamento da parte delle imprese italiane, che ha visto l’anno chiudersi con un trimestre da record, che fornisce un’ulteriore conferma del sostanziale miglioramento della fiducia delle imprese”.
Entrando maggiormente nel dettaglio, il grafico seguente mostra l’andamento per singolo trimestre del numero di richieste di finanziamenti distinguendo tra Imprese Individuali e Società di capitali.  Nello specifico le società hanno fatto segnare, nel complesso del 2015 rispetto all’anno precedente, un +7,9% (+8,4% la performance dell’ultimo trimestre dell’anno) mentre le imprese individuali si sono fermate ad un seppur positivo +3,3% (+7,6% negli ultimi 3 mesi del 2015). L’andamento della domanda nelle due componenti è stato sostanzialmente speculare a partire dal II Trimestre dell’anno.
Dall’ultimo aggiornamento del Barometro CRIF emerge anche un altro dato significativo, rappresentato dall’ulteriore consolidamento dell’importo medio dei finanziamenti richiesti. Nei 12 mesi dell’anno appena concluso, infatti, nell’aggregato di imprese individuali e società, l’importo medio si è attestato a 72.805 Euro contro i 69.478 Euro del 2014 (+4,8%). Con 75.026 Euro richiesti, negli ultimi tre mesi dell’anno l’importo medio ha dato continuità al record assoluto fatto registrare nel trimestre precedente.
Scendendo nel dettaglio dell’analisi per tipologia di impresa, è interessante osservare come le ditte individuali nell’intero anno 2015 abbiano fatto segnare un importo medio dei finanziamenti richiesti pari a 33.723 Euro in lieve contrazione (-1,4%) rispetto ai 34.217 Euro del 2014, mentre le società di capitali hanno registrato un importo medio in significativo aumento, con 99.294 Euro rispetto ai 93.861 Euro del 2014 (+5,8%).
Relativamente alla distribuzione delle richieste per classi di importo, nell’anno appena concluso si è registrata una contrazione di 1,3 punti percentuali per la fascia di finanziamenti inferiori ai 5.000 Euro, che continua a detenere la quota prevalente con circa un terzo del totale (il 32,5%, per la precisione) in virtù del peso preponderante delle domande presentate da imprese di piccola dimensione.
Nel complesso, poco meno della metà delle richieste (il 42,2% del totale) presenta un importo inferiore ai 10.000 Euro. Per le ditte individuali l’incidenza di questa fascia di importo è risultata pari al 49,3% del totale mentre per le società di capitale è stata del 37,4%.
“Indubbiamente il progressivo irrobustimento della domanda di credito è un segnale positivo ma, come ben evidenziato anche da un recente studio prodotto da CRIF Rating Agency, i segnali di ripresa osservati nel 2015 sono modesti e ascrivibili principalmente a fattori macro economici esterni, che non sono espressione di una ripresa economica strutturale” – aggiunge Capecchi -. “Le aziende di credito, che grazie al quantitative easing e ai bassi tassi applicati dalla BCE hanno riacquistato la liquidità necessaria per sostenere gli impieghi, si trovano oggi a dover individuare le imprese più profittevoli da affidare. In particolare per quanto riguarda le start up, dovranno però affinare ulteriormente i sistemi di valutazione per analizzare le capacità imprenditoriali o del management, la bontà del business plan e la solidità del settore di riferimento in modo da poterle accompagnare in un cammino di crescita sano e duraturo”.

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