UBS AM e Responsible Investor hanno annunciato i risultati di uno studio condotto a livello globale dal titolo “ESG: Do you or don’t you?”. Lo studio analizza quanto le valutazioni legate ai criteri ESG incidano sulle scelte di investimento degli asset owner. Il sondaggio è stato condotto su più di 600 investitori, che rappresentano in totale più di 19 trilioni di euro di asset under management (AuM) aggregati. Di seguito i principali risultati dello studio e un commento di Michael Baldinger, Head of Sustainable & Impact Investing, di UBS Asset Management:
-
La maggior parte (78%) degli asset owners globali integrano già i criteri ESG nei loro processi di investimento.
-
L’Europa ha la più alta percentuale ( 82%) di asset owner già attivi nell’ambito ESG.
-
In Asia, Oceania e Africa la presenza degli investimenti ESG si attesta al 76%; questi paesi hanno anche il più alto numero di “new entry”, i quali hanno intenzione di integrare i fattori ESG nei propri investimenti. Questo indica l’alto potenziale per una crescita futura, in particolare, in Giappone, un asset owner su tre è classificato come “new entry”
-
I driver chiave per l’integrazione ESG sono gli stessi in tutto il mondo. La maggior parte degli investitori (oltre l’80%) vede un rischio sostanziale nel non integrare i fattori ESG e, inoltre, molti (55%) ritengono che avrà un impatto positivo sulla performance finanziaria
-
Gli asset owner prevedono che – nel corso dei prossimi 5 anni – i fattori ambientali incideranno maggiormente nelle loro scelte d’investimento rispetto all’analisi finanziaria.
-
Contrariamente a quanto percepito oggi e nonostante un clima politico abbastanza ostile nei confronti della sostenibilità negli USA, la percentuale di “investitori attivi” (68%) è decisamente maggiore di quella degli “investitori non attivi” (11%).
-
Su tutti i piani pensionistici, la percentuale di integrazione dei criteri ESG è proporzionalmente simile (due terzi). Per quanto riguarda i fondi pensione a contribuzione definita, tre su quattro stanno già integrando i criteri nei loro fondi e la maggior parte (63%) ha scelto di investire in un’ampia strategia ESG
-
Solo un terzo (30%) sono in grado di misurare l’impatto della loro strategia ESG, ma un ulteriore 44% punta a farlo in futuro.
Michael Baldinger, Head of Sustainable & Impact Investing, di UBS Asset Management ha commentato: “Parlando con i nostri grandi clienti istituzionali, vediamo un cambiamento importante nei confronti degli investimenti sostenibili. Quest’ultima ricerca conferma la nostra convinzione: non è più un ‘nice to have’, ma un ‘must have’. Il grado in cui i rischi ambientali potrebbero influenzare i loro investimenti è un fattore di grande importanza. Questo è il motivo per cui gli investimenti sostenibili sono una delle priorità strategiche di UBS equesto sottolinea allo stesso tempo l’importanza di rimanere all’avanguardia nello sviluppo di prodotti e soluzioni innovative per aiutare i nostri clienti ad affrontare alcune delle loro maggiori sfide di investimento”.
Secondo il 2018 Global Sustainable Investment Review, gli investimenti sostenibili a livello globale hanno raggiunto USD 30,7 trilioni a inizio 2018, registrando un incremento del 34% rispetto ai due anni precedenti.
L’AUM di UBS AM negli investimenti sostenibili ora ammonta a più di 230 miliardi di dollari (al 31 marzo 2019).