Crollo del mercato delle abitazioni nel secondo trimestre, -27% rispetto al 2019

Il crollo delle transazioni di compravendita di abitazioni, registrato dall’Agenzia delle Entrate nel primo trimestre, si conferma anche nel secondo: in base ai dati Omi, infatti, nel secondo quarto del 2020 si è registrato un calo del 27,2%, pari a oltre 43mila transazioni in meno rispetto all’omologo trimestre del 2019. Lo riporta il sito specializzato Idealista.it.

L’andamento negativo è generalizzato e colpisce in modo simmetrico capoluoghi e non capoluoghi. Anche tra le aree territoriali le differenze sono minime, con un impatto leggermente superiore alla media nazionale per il Mezzogiorno. È evidente che, anche in questo trimestre, il motivo della flessione rilevata sta nell’adozione da parte del governo italiano, nei mesi di marzo e aprile, delle misure di contenimento dell’epidemia di Covid-19 che hanno condotto alla chiusura di tutte le attività non ritenute indispensabili e richiesto alle persone di non allontanarsi dalla propria abitazione se non per ragioni tassativamente necessarie.

I dati di maggio e giugno

Analizzando i dati mensili del secondo trimestre del 2020 che illustrano un mercato delle abitazioni nazionale in picchiata (-57,7%) nel mese di aprile, a causa del lockdown, con variazioni negative che superano il 60% nel Mezzogiorno e nel Nord Ovest. La tendenza negativa continua anche nei mesi di maggio e giugno ma, con la progressiva riapertura di quasi la totalità delle attività economiche, con tassi di variazione tendenziale negativi meno elevati: rispettivamente -21,2% a maggio e -6,1% a giugno. Il dato di giugno 2020 risente certamente della messa a rogito di accordi già preesistenti che non hanno potuto formalizzarsi davanti al notaio per via del blocco di cui sopra. Pur tuttavia, indica anche la possibilità di un ritorno agli scambi nella seconda parte dell’anno.

Superficie delle abitazioni compravendute

In termini di superficie il confronto con il secondo trimestre 2019 restituisce numeri in linea con quelli riscontrati per le compravendite in termini di Ntn. Anche in questo caso la caduta dell’attività negoziale coinvolge tutti i segmenti sebbene si verifichi un’attenuazione delle perdite passando dalle abitazioni di taglio dimensionale più piccolo (-34,8% tendenziale su base nazionale) alle abitazioni più grandi (-22,5%). In particolare nel Sud, tra i due tagli estremi, in cui convenzionalmente si è suddiviso il mercato, esiste una differenza di circa 17 punti percentuali: -42,8% per le abitazioni fino a 50 mq , -25,9% per le abitazioni oltre i 145 mq .

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