Diasorin sforna un nuovo test sierologico per Covid-19

L’emergenza coronavirus mantiene sotto i riflettori i titoli del settore farmaceutico e medicale e Diasorin non fa eccezione. Il titolo del gruppo italiano (6,6 miliardi di capitalizzazione in borsa) specializzato nella diagnostica molecolare sale anzi di quasi il 6,5% a Piazza Affari stamane, tornando a 125,7 euro per azione dopo primi scambi per quasi 200 mila pezzi, dopo l’annuncio dato dalla società del completamento degli studi, effettuati presso il Policlinico San Matteo di Pavia, necessari lancio di un nuovo test sierologico ad alto volume di processamento utile a rilevare la presenza di anticorpi nei pazienti infettati dal Sars-CoV-2.

Diasorin si è già attivata per ottenere rapidamente il marchio CE e l’autorizzazione all’uso di emergenza (Eua) della Food and Drug Administration (Fda) entro la fine del mese corrente. Il nuovo test sierologico, precisa una nota di Diasorin, “è predisposto per riconoscere gli anticorpi IgG diretti contro i domini S1 e S2 della proteina “spike” del virus Sara-CoV-2, selezionati per la capacità di fornire specificità per Sa-CoV-2 rispetto agli altri coronavirus”. Il prodotto è stato infatti studiato per rispondere all’esigenza di individuare nella popolazione i soggetti che sono già stati infettati dal virus, la cui diagnosi non sia stata effettuata attraverso l’esecuzione di un tampone e di un test di diagnostica molecolare.

Il test potrà essere eseguito sulla piattaforma Liaison XL di Diasorin che permette una gestione del processo diagnostico interamente automatizzata, consentendo ai laboratori di processare fino a 170 campioni di sieri di pazienti all’ora. Diasorin ha già una base istallata di circa 5 mila Liaison XL, di cui 500 in Italia, con una diffusione capillare anche a livello mondiale in istituzioni ospedaliere di primaria importanza e in laboratori commerciali, ha precisato la società che prevede che il nuovo test sia reso disponibile nei prossimi giorni ad uso di ricerca e valutazione clinica, per essere commercializzato nelle prossime settimane.

Il giudizio degli analisti su Diasorin

Secondo gli analisti di Equita Sim se per il nuovo test molecolare Covid-19 Diasorin aveva indicato un’opportunità di 5-10 milioni di euro al mese, assumendo Italia e Usa come mercati rilevanti e a regime, il pricing e i potenziali volumi di mercato di questo nuovo test, oltre al “ramp-up” produttivo, va ancora stimato ma è lecito aspettarsi per il test sierologico volumi “significativamente superiori rispetto ai test molecolari”, ma con un pricing “decisamente più basso (inferiore a 5 euro per test)”. Complessivamente da una primissima analisi preliminare gli esperti prevedano “un’opportunità superiore a quella del molecolare”.

Oltre al flusso di notizie sicuramente interessante e positivo, Diasorin appare graficamente inserita in un trend rialzista anche se il rallentamento delle ultime sedute, con prezzi che da inizio aprile hanno oscillato tra 117 e 118 euro per azione, lasciava presagire una fase di accumulazione laterale che avrebbe potuto sfociare in un’accelerazione sia al rialzo sia al ribasso e pertanto aveva indotto alcuni broker a suggerire di prendere profitto sul titolo all’eventuale raggiungimento dell’obiettivo rialzista di 122 euro per azione.

Visto l’interesse suscitato dal nuovo annuncio e la prospettiva di una graduale uscita dalla “fase 1” dell’emergenza sanitaria, che potrebbe comportare una maggiore domanda di test sia molecolari sia sierologici, il titolo potrebbe ora proseguire la sua corsa e se si riuscirà a riportare stabilmente sopra i 130 euro per azione potrebbe poi puntare sui 145 euro prima e sui 150 euro per azione poi (in questo caso andrà peraltro posizionata una stop loss attorno ai 115-116 euro per azione). In giornata le resistenze erano individuate attorno ai 123,3-123,5 euro e poi a 130-130,5 euro per azione.

Se dovessero invece scattare improvvise e robuste prese di profitto, il titolo potrebbe nuovamente tornare nella banda d’oscillazione di 117-118 euro e successivamente provare a forarla al ribasso, per dirigersi verso la stop loss di 115 euro. Se anche tale livello dovesse infrangersi si potrebbe poi registrare un’accelerazione ribassista che avrebbe come primo obiettivo 105 euro per azione e come ulteriori traguardi di breve periodo i 100 prima e i 98,5 euro poi. Poche le indicazioni che vengono da stocastico e indicatore di forza relativa (Rsi), entrambi nella parte superiore della banda d’oscillazione e dunque compatibili con un quadro di progressivo rafforzamento delle quotazioni, ma anche con un possibile storno di consolidamento a brevissimo termine. Immutato e neutro-positivo il trend a medio-lungo termine (alla chiusura di ieri Diasorin guadagnava oltre il 28% rispetto a 12 mesi fa).

Diasorin a Piazza Affari negli ultimi 12 mesi

A cura di Luca Spoldi, Cefa, 6 In Rete Consulting Ceo (www.6inrete.it)

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