Direttiva Esma sulla leva dei Cfd: primi risultati positivi

Il cambio normativo epocale per la leva sui Cfd, i Contract for difference, decretato dall’Esma è ormai alle porte. Dal prossimo 1° agosto i provider saranno infatti obbligati dall’Autorità Europea per la Sicurezza e i Mercati a offrire prodotti con un effetto leva massima determinata in:

  • 30: 1 per le principali coppie di valute;
  • 20: 1 per le coppie di valute non principali, oro e indici principali;
  • 10: 1 per materie prime diverse da indici azionari non principali;
  • 5: 1 per titoli azionari;
  • 2: 1 per criptovalute.

Capital.com, piattaforma attiva nel settor trading di Cfd, ha recepito già da inizio giugno questa direttiva e questo ha consentito di effettuare un’analisi (anche se limitata al solo mese di giugno) dell’impatto dei livelli più bassi di leva finanziaria sul comportamento dei clienti e sulle performance degli scambi.

Cosa emerge? Un significativo miglioramento dei risultati dei clienti. La stragrande maggioranza degli utenti che si sono registrati sulla piattaforma di trading di Capital.com ha infatti scelto i limiti inferiori di leva finanziaria imposti dall’ESMA. Confrontando le prestazioni dei clienti con i livelli di performance generali del settore pubblicati e con le prestazioni storiche dei clienti stessi, gli utenti che hanno utilizzato i limiti di leva inferiori hanno negoziato con maggiore successo ed erano significativamente meno propensi a esporsi al rischio di una margin call. Nel dettaglio, entro i primi quindici giorni di negoziazione, la percentuale di utenti che hanno subito una margin call è scesa a solo il 5% rispetto a circa il 30% nei mesi precedenti: a partire dal primo giorno di giugno, inoltre, la dimensione della perdita media è diminuita di oltre l’80 per cento.

“C’è un punto di equilibrio da individuare – ha affermato Ivan Gowan, ceo di Capital.com – per consentire ai trader di trarre beneficio da una leva appropriata senza eliminare la loro passione per il trading di Cfd e la nostra analisi indica che i livelli teorizzati dall’ESMA sono sostanzialmente corretti nella pratica”.

L’ESMA ha inoltre definito una serie di misure sensibili, volte a proteggere i clienti retail da rischi insostenibili o non previsti, che entreranno in vigore dal 1 agosto 2018. Queste misure comprendono la protezione da saldo negativo (negative balance protection) per evitare che i clienti perdano più denaro di quanto ne abbiano investito, una protezione aggiuntiva, che consiste nella personalizzazione del close-out negli scambi. Non ultimo, l’ESMA ha imposto che la pubblicità non possa comunicare incentivi finanziari legati all’apertura di un conto e debba pubblicare uno specifico avviso di rischio, che indichi il tasso storico di successo del trading.

Queste misure dell’Esma si stanno quindi rivelando un aiuto per gli investitori retail, e non certo una limitazione delle libertà come alcuni hanno rimproverato. In quest’ottica poi i provider di Cfd è bene che si concentrino maggiormente sulla formazione e sull’informazione dei propri clienti. Solo in questo modo il comparto potrà crescere e migliorare.

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