Cresce l’inflazione. Questo il principale monito nella la conferenza stampa di oggi del presidente della Bce Mario Draghi, che ha messo in evidenza come l’inflazione armonizzata europea sia cresciuta a giugno al 2,0% dall’1,9% di maggio a seguito soprattutto dei prezzi dell’energia e degli alimentari. Le pressioni domestiche sui costi si stanno quindi rafforzando e diffondendo, tra elevati tassi di utilizzo della capacità produttiva e una restrizione dei mercati del lavoro.
Per il futuro prossimo, ha poi fatto notare Draghi, l’inflazione underlying è attesa in aumento verso la fine del 2018 e di conseguenza in moderato aumento nel medio termine, supportata dalla politica monetaria dell’istituto centrale, dalla ripresa economica e dall’ascesa dei salari.
I rischi riguardanti la crescita dell’Eurozona, comunque, restano largamente bilanciati, a detta del numero uno della Bce. Rimangono tuttavia incertezze collegate a fattori globali e in particolari al protezionismo.